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Il Coordinamento è arrivato al confronto sulla base di una propria proposta pubblicizzata sulle bacheche sindacali.
IBM, pur dichiarandosi disponibile a discutere in generale tale proposta, ha posto, come pregiudiziale, l'introduzione dell'obbligatorietà delle prestazioni in reperibilità.
Il Coordinamento ha ribadito la volontarietà come elementare diritto di salvaguardia del singolo lavoratore e ha rilevato come la prassi attuale già preveda la consensualità nelle prestazioni in reperibilità.
In conseguenza di quanto sopra IBM ha interrotto la trattativa.
Alla luce di questa scelta aziendale, ribadiamo che non esiste in azienda nessuna normativa o accordo che preveda a livello generale l'uso dei lavoratori in reperibilità e, quindi, nessun lavoratore può essere comandato a questo titolo.
Segrate, 24 novembre 1999
Coordinamento Nazionale R.S.U.
IBM Italia S.p.A.