Abbiamo da tempo annunciato la distribuzione del “Questionario
sui Tempi di Lavoro” ad un campione
di circa 700 colleghi e colleghe scelti con criteri di casualità.
L’iniziativa, analoga a quella già intrapresa nel
1996, si propone di ricavare una immagine precisa dell’orario di lavoro in
azienda per potere poi, anche attraverso il confronto con il passato,
progettare un intervento sindacale al riguardo.
Dobbiamo purtroppo denunciare un comportamento
aziendale che, se in un primo momento poteva apparire di semplice disturbo nei
confronti dell'iniziativa in questione, si va oramai connotando come una vera e
propria azione intimidatoria.
IBM infatti:
- vorrebbe arrogare a se'
il diritto di decidere se un questionario possa o meno essere distribuito in
azienda;
- vorrebbe limitare i
diritti e l’agibilità sindacali al solo istituto dell’assemblea;
- vorrebbe impedire alle
R.S.U. di spedire posta ai colleghi anche quando viene utilizzato materiale
(buste e fogli) di proprietà sindacale e quando il mittente è chiaramente
identificabile come non aziendale;
- vorrebbe impedire alle
R.S.U. di utilizzare una propria utenza di posta elettronica (esterna a IBM)
per mandare messaggi e-mail ai colleghi.
L’intento aziendale è chiaro: limitare le libertà e i
diritti sindacali soprattutto per quanto riguarda un argomento, l’orario di
lavoro, al quale i lavoratori IBM sono particolarmente sensibili e rispetto al
quale abbiamo ripetutamente denunciato abusi e violazioni di accordi sindacali
aziendali e di categoria.
Naturalmente le Rappresentanze sindacali non intendono
desistere né farsi intimidire e rinnovano, quindi, l’invito a rispondere al
“Questionario sui Tempi di Lavoro”.
Rappresentanze Sindacali Unitarie
IBM Italia S.p.A.
Milano e Segrate
Segrate, 3 aprile 2001.