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Da: Parlamento e Governo italiani; RSU di Milano, Segrate Basiano

PIENA SOLIDARIETA' A SERGIO COFFERATI

C'è una verità, semplice e terribile, nelle parole del Ministro dell'Interno Claudio Scajola che definisce Marco Biagi un rompicoglioni in cerca di un'altra consulenza.

Biagi è lavoratore temporaneo - un consulente - che chiede venga tutelato un suo diritto: nel suo caso, il diritto all'incolumità personale. Per il suo datore di lavoro - lo Stato-azienda - è un seccatore, un costo da minimizzare, una risorsa che può divenire superflua da un momento all'altro.

Non possiamo sapere se Marco Biagi, nei giorni terribili che hanno preceduto il suo assassinio, si sia mai reso conto del paradosso che in qualche misura stava contribuendo a creare; sappiamo però di essere tutti - come lui - dei rompicoglioni che lottano per difendere i propri diritti.

Da molti mesi, la più grande Confederazione Sindacale italiana, la CGIL, è in prima linea per difendere i diritti dei lavoratori stabiliti innanzitutto nella Costituzione e poi nella legge 300 del 1970: lo Statuto dei diritti dei lavoratori.

In questa lotta, alcuni legami si sono drammaticamente lacerati: la separazione più dolorosa è stata con le altre Confederazioni Sindacali (la CISL e la UIL), che, dopo un cammino percorso insieme, hanno scelto di intraprendere una strada differente.

Se alcune forze sindacali e politiche si sono allontanate, milioni di lavoratori si sono riconosciuti ancor più che in passato nella lotta della CGIL, che ogni giorno di più appare come una battaglia di civiltà generale, il cui esito deciderà dei diritti e della sicurezza di fasce di lavoratori e di cittadini ben più ampie dei dipendenti delle aziende medie e grandi. Infatti, se la lotta in difesa dell'art. 18 dello Statuto venisse persa, verrebbero sconfitti anche i giovani e i disoccupati in cerca di lavoro, i lavoratori precari, i dipendenti delle piccole aziende, i pensionati.

Sergio Cofferati, uomo prudente e pacato, si è assunto la grande responsabilità di mobilitare la sua organizzazione nella difesa dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori. Ciò lo rende, nonostante il suo carattere schivo, un simbolo di questa lotta, e, inevitabilmente, un bersaglio per gli avversari dei nostri diritti..

A fronte dell'occupazione dei mezzi di comunicazione da parte dello schieramento di centro-destra al governo, caratterizzata da liste di proscrizione, cancellazione di trasmissioni di valore e autocensure spontanee, ogni lavoratore è chiamato in prima persona a denunciare le provocazioni e le menzogne e fare chiarezza sui valori, i metodi, le ragioni e gli obiettivi con cui si muove il movimento sindacale e con cui la CGIL ha intrapreso questo battaglia.

Le RSU di IBM si assumono questo impegno e esprimono la propria calorosa solidarietà a Sergio Cofferati contro le gravi provocazioni di cui è stato oggetto in questi giorni.

RSU IBM Italia - Milano Segrate Basiano

1 luglio 2002