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C'ERA UNA VOLTA LA PRODUZIONE IN IBM ITALIA ...


Da: Stabilimenti di Santa Palomba e Vimercate

Vedere anche : Occupazione, forza lavoro, scorpori, trasferimenti


Lo stabilimento IBM di Vimercate fu realizzato nel 1966 su un'area di 287.000 mq con una superficie coperta di 110.000 mq., per rispondere al notevole sviluppo delle attività produttive in precedenza localizzate nella sede milanese di di via Tolmezzo.

Lo stabilimento di Santa Palomba nasce nel 1982 in sostituzione di un precedente insediamento realizzato, a metà degli anni '70, a Pomezia. L'investimento operato a Santa Palomba, effettuato con contributi e agevolazioni da parte dello Stato italiano a favore delle aree depresse, fu principalmente dovuto allo sviluppo tecnologico e al successo commerciale degli elaboratori elettronici della serie AS/400.

All'inizio del 1999, dopo anni di riduzioni di personale e di esternalizzazioni nell'area delle Operazioni Nazionali (Amministrazione, Vendita, Servizi), IBM rivolse la sua attenzione alle Operazioni Tecniche e annunciò la decisione di trasferire la produzione dell'AS/400 da Santa Palomba e Vimercate all'Irlanda per avvalersi dei notevoli vantaggi fiscali determinati dalla politica del governo di Dublino. Negli anni precedenti il trasferimento, numerosi accordi sindacali consentirono consistenti assunzioni (soprattutto a Santa Palomba) di personale a tempo determinato e ciò per rispondere a esigenze di maggior competitività rappresentate ripetutamente dalla Direzione Aziendale al Sindacato. Con il trasferimento della produzione in Irlanda, fu così vanificata una lunga storia di eccellenza tecnologica e produttiva degli stabilimenti italiani - documentata da riconoscimenti da parte della stessa direzione mondiale di IBM - e fu reso inutile lo sforzo di contrattazione del sindacato in merito alla flessibilità occupazionale.

… POI VENNE VENDUTA A CELESTICA

Nel gennaio 2000 IBM annunciò di aver stipulato un accordo preliminare con CELESTICA e si riservò di avviare, successivamente, le procedure previste dalla legge che disciplina il trasferimento d'azienda. La decisione di abbandonare la produzione in Italia, secondo le dichiarazioni dei massimi dirigenti di IBM, rientrava in un quadro di riorganizzazione internazionale che si proponeva di affidare tutte le attività produttive a compagnie che, come "core business", avessero la produzione di schede tecnologiche e assiemi di computer. In sostanza IBM riteneva che, anche in conseguenza delle mutate situazioni di mercato e della sua scelta di caratterizzarsi soprattutto nel settore dei servizi tecnologici hardware e software, fosse più utile per gli stabilimenti acquisire una completa autonomia al fine di ottenere maggiori possibilità di sviluppo e maggiore competitività e aggressività nei confronti della concorrenza.

Nel marzo del 2000 fu firmato un accordo sindacale per quanto riguarda il trasferimento dei due stabilimenti da IBM a Celestica, le tutele e le prospettive produttive e occupazionali. La difesa dell'occupazione è garantita in particolare da quanto previsto all'art. 4 del citato accordo qui di seguito riportato:

"Celestica sottolinea come il contratto di fornitura, della durata di anni tre, con IBM costituisca già di per sé una concreta garanzia ai fini occupazionali del personale trasferito. Celestica, comunque e sino al 30 giugno 2005:

Occorrerebbe molto spazio e troppo inchiostro per dimostrare come i comportamenti della Direzione Aziendale di Celestica non siano stati coerenti con gli impegni assunti attraverso la firma del citato accordo sindacale: accanto all'incapacità di acquisire nuovi clienti oltre IBM e di conquistarsi un mercato, sempre più spesso - e in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di Santa Palomba - il management ha operato scelte organizzative caratterizzate dal costante trasferimento all'estero di produzioni significative e no. Ma c'è di più: contestualmente alla chiusura dello stabilimento di Santa Palomba, Celestica si prepara ad acquisire lo stabilimento Siemens di Marcianise.

IL 16 di APRILE I LAVORATORI DI CELESTICA HANNO FATTO UNO SCIOPERO DI 8 ORE: PERCHÉ VENGA GARANTITA L'OCCUPAZIONE IN ENTRAMBI GLI STABILIMENTI ITALIANI E PER MANTENERE UNA PRESENZA PRODUTTIVA IN ITALIA.

Chiediamo a IBM, poiché anch'essa firmataria dell'accordo del marzo 2000, di farsi parte diligente nella ricerca di soluzioni atte a garantire l'occupazione e chiederemo a tutti i colleghi azioni concrete di solidarietà e iniziative pratiche di pressione nei confronti dei massimi vertici aziendali di IBM medesima.

Segrate, maggio 2003. Coordinamento Nazionale R.S.U.

IBM Italia S.p.A.