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Dall'intervista di Radio Popolare, METRO (giornale gratuito disponibile alle uscite delle stazioni metropolitane) prende spunto per un articolo.
Martedi' 17 giugno 2003.
Tra le barriere architettoniche da abbattere ci sono anche quelle nuove, piccole difficolta' del vivere quotidiano
nate per la mancanza di attenzione all'accessibilita' per tutti.
Sul piazzale della stazione di Lambrate ogni mattina ci sono una decina i lavoratori ciechi che, scesi dal treno,
arrivano al grande pacheggio di Monte Titano per prendere le navette che portano
alle grandi aziende come IBM o Mondadori.
A differenza di quanto succedeva nella vecchia piazza Bottini, pero', ora per quegli autobus non c'e' piu'
uno spazio ben identificato. Non c'e' un parcheggio fisso: insomma, le navette si fermano dove trovano posto,
tra le macchine e gli altri pullman. I non vedenti sono allora costretti a dar loro la caccia e a chiedere a passanti,
passeggeri, autisti quale sia l'automezzo giusto.
"Il problema principale e' d'inverno, quando piove e tutti corrono per ripararsi e non hanno tempo per darti
una mano e le nostre percezioni sensoriali sono ridotte dalla pioggia" racconta F., dipendente all'IBM.
In estate non va comunque meglio, con il caldo cocente le difficolta' aumentano. Altro problema, per tutti,
ma per i disabili ancora di piu', sono i repentini cambi di binario. "
Te lo dicono poco prima dell'arrivo del treno e bisogna correre su e giu'
per le scale per raggiungere la banchina giusta". Ritardi al lavoro? "Tanti. Almeno due volte la settimana.
Una vera complicazione."