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SERVONO IMPEGNI PRECISI

PER USCIRE DAL CLIMA DI INCERTEZZA

Dopo la cessione ad IBM e dopo la vendita dell'area san Paolo da Fiat ad una immobiliare, per costruire edilizia residenziale, decisione che ha bruciato l'ipotesi presentata da Ibm a inizio 2005 che prevedeva per GV un futuro come il terzo polo del Delivery di Ibm in Italia, cambia completamente il paradigma con cui analizzare GV.

Si è passati da essere una società, con una molteplicità di offerte di servizi indirizzati direttamente al proprio portafoglio clienti (prevalentemente aziende medio grandi), ad essere uno "stabilimento"……..Siamo infatti diventati una struttura che fornisce servizi per conto di Ibm, secondo una logica che vedrà casa madre affidare "produzioni" e clienti di volta in volta, all'interno di un piano di suddivisione delle funzioni che va ben oltre l'Italia.

NON È CHIARO se GV, anche solo per la parte Fiat coperta dall'FSA, sarà per contratto la struttura che erogherà i servizi che IBM ha pattuito con Fiat.

A maggior ragione questo dubbio vale per tutti gli altri clienti, da Avio, Toro a Benetton, la cui gestione contrattuale passerà, compatibilmente con problemi legali, da GV a IBM.

L'azienda, negli incontri avuti con le RSU, dichiara esplicitamente che l'Open market sarà gestito completamente da IBM (di qui il distacco di alcune persone presso Ibm) e che GV sarà essenzialmente un centro di delivery valido per IBM in quanto dotato di "flessibilità".

Quindi la domanda è : su cosa si impegna IBM per i prossimi anni rispetto alla erogazione di servizi attraverso GV e per quali clienti?

Siamo in una logica di crescita oppure è previsto che GV si focalizzi essenzialmente su Fiat ed in subordine di volta in volta possa anche vedersi affidato qualche altro servizio/cliente ?

Cosa intendono poi per "flessibilità" ?

Cosa resta delle attuali attività dal 2006 e soprattutto dopo il periodo di trasformazione, cioè dal 2008 ? E quale sarà il livello di occupazione corrispondente ?

Al momento l'unica valutazione può riferirsi al trasferimento dell' Hdw a Milano con una probabile diminuzione di attività, secondo alcuni noi, del 10/20%, quindi significativa; ma molto è ancora da chiarire, anche alla luce del fatto che Ibm, avendo trasferito a Brno (rep. Ceca) le funzioni di gestione dei sistemi ( l'hdw è però rimasto a Milano) dell'ex centro di Vimercate, ha circa 200 lavoratori a cui deve trovare una nuova collocazione.

Comunque già solo il fatto del trasferimento Hdw determina oggettivamente un minor ruolo dello "stabilimento" GV all'interno della produzione di servizi It di Ibm in Italia/Europa.

Indispensabile è quindi che la proprietà presenti un piano industriale per i prossimi anni, in cui sia esplicitato il futuro delle attività oggi svolte da GV e le previsioni sui nuovi sviluppi, con particolare riferimento, dopo la cura dimagrante degli ultimi 2 anni, alle scelte occupazionali a medio (2007) e lungo termine (post 2008).

Da qui ai prossimi mesi si svilupperà quindi un confronto approfondito con l'azienda in tutte le sedi per ottenere risposte chiare e positive alle questioni sopra citate.

Contemporaneamente si svilupperà la discussione sui criteri di armonizzazione; ossia sulle soluzioni da adottare per mantenere gli attuali trattamenti e benefit aziendali. Sarà quindi nostro impegno tenere aggiornati i colleghi, anche con momenti di discussione in assemblee, al fine di condividere conoscenze ed eventuali nuove scelte.

To 26.9.05