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L'ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale IBM, a parte i primi due punti (peraltro largamente condivisibili),
è incentrata su SIGNIFICATIVE RICHIESTE DI AUMENTI SALARIALI (anche in forme indirette). Se ritenete che queste considerazioni abbiano un valore, parlatene con i colleghi e tenetene conto al momento
del voto al referendum sulla piattaforma. Rispondendo NO, potete evitare che il Sindacato in IBM
si cacci in una situazione senza uscita, e ottenere un ripensamento della sua strategia.
Naturalmente a tutti noi farebbe piacere recuperare un po' del molto potere d'acquisto perso
negli ultimi anni; purtuttavia VI PROPONGO DI VOTARE NO al referendum
che inizia il 23 ottobre, per le seguenti ragioni:
O qualcuno pensa che il Sindacato abbia in tasca qualche magico trucco per portare
a casa questi risultati senza fatica e senza rischi?
A mio parere, il Sindacato dovrebbe IMPEGNARSI A EVITARE
CHE NEL 2007 O NEL 2008 CI SIA LA REPLICA DEL 2005, O DI PEGGIO.
Le Rappresentanze Sindacali dovrebbero impostare una vertenza che abbia al centro questo problema:
IL FUTURO
PROFESSIONALE DEI DIPENDENTI DEL GRUPPO IBM ITALIA, in modo che sia
chiaro a tutti, ai lavoratori, all'opinione pubblica, e magari un domani persino alle istituzioni, che
gli sprechi, i disinvestimenti, le costose inefficienze burocratiche,
le generose buonuscite anche per i dirigenti che non si sono dimostrati all'altezza,
la focalizzazione esclusiva sui risultati trimestrali ... tutte le storture
che caratterizzano questa Azienda
siano non solo una grave minaccia per i nostri posti di lavoro, ma anche un impoverimento
professionale, tecnologico, economico per l'intero Paese.
In positivo, ciò significa chiedere più formazione, più protezione e sviluppo per le professionalità specialistiche,
più investimenti in centri di eccellenza che vengano effettivamente riconosciuti come tali dai Clienti e dalle consorelle,
ripensando i rapporti con la piccola e media impresa e con i territori. Certo, tutto questo è reso più
difficile dalla cultura del gruppo dirigente aziendale, molto più legata alla vendita di HW, SW e
servizi a basso valore aggiunto, che alla comprensione delle esigenze strategiche dei Cienti,
ma è proprio questo posizionamento
sbilanciato verso la fascia bassa dell'offerta IT che sta destabilizzando da anni l'Azienda.
La consultazione
dei lavoratori mediante il referendum non è una formalità: E' UN MOMENTO DI DECISIONE VERO CHE RICHIEDE
UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA' DA PARTE DI TUTTI.