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Da: Forum; Retribuzione; Politica aziendale e risultati economici

APPELLO PER IL NO AL REFERENDUM

di G. Talpone

L'ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale IBM, a parte i primi due punti (peraltro largamente condivisibili), è incentrata su SIGNIFICATIVE RICHIESTE DI AUMENTI SALARIALI (anche in forme indirette).
Naturalmente a tutti noi farebbe piacere recuperare un po' del molto potere d'acquisto perso negli ultimi anni; purtuttavia VI PROPONGO DI VOTARE NO al referendum che inizia il 23 ottobre, per le seguenti ragioni:

  1. Innanzitutto, è presumibile che ci sarà una forte opposizione da parte di IBM; se coloro che avranno votato SI' non saranno coerenti con sè stessi e non parteciperanno a scioperi o ad altre forme efficaci di lotta, ci si ritroverà con una vertenza che non andrà più nè avanti nè indietro, con grave danno per l'iniziativa sindacale in IBM (peraltro, è un film che abbiamo già visto: che fine ha fatto la piattaforma del 2004?).
    O qualcuno pensa che il Sindacato abbia in tasca qualche magico trucco per portare a casa questi risultati senza fatica e senza rischi?

  2. Ma il punto centrale è questo: SAPENDO COME VA E COME RAGIONA L'AZIENDA, IL PROBLEMA FONDAMENTALE DI OGGI E' L'INCREMENTO DEL SALARIO O LA DIFESA DEL POSTO DI LAVORO?
    A mio parere, il Sindacato dovrebbe IMPEGNARSI A EVITARE CHE NEL 2007 O NEL 2008 CI SIA LA REPLICA DEL 2005, O DI PEGGIO.
    Le Rappresentanze Sindacali dovrebbero impostare una vertenza che abbia al centro questo problema: IL FUTURO PROFESSIONALE DEI DIPENDENTI DEL GRUPPO IBM ITALIA, in modo che sia chiaro a tutti, ai lavoratori, all'opinione pubblica, e magari un domani persino alle istituzioni, che gli sprechi, i disinvestimenti, le costose inefficienze burocratiche, le generose buonuscite anche per i dirigenti che non si sono dimostrati all'altezza, la focalizzazione esclusiva sui risultati trimestrali ... tutte le storture che caratterizzano questa Azienda siano non solo una grave minaccia per i nostri posti di lavoro, ma anche un impoverimento professionale, tecnologico, economico per l'intero Paese.
    In positivo, ciò significa chiedere più formazione, più protezione e sviluppo per le professionalità specialistiche, più investimenti in centri di eccellenza che vengano effettivamente riconosciuti come tali dai Clienti e dalle consorelle, ripensando i rapporti con la piccola e media impresa e con i territori. Certo, tutto questo è reso più difficile dalla cultura del gruppo dirigente aziendale, molto più legata alla vendita di HW, SW e servizi a basso valore aggiunto, che alla comprensione delle esigenze strategiche dei Cienti, ma è proprio questo posizionamento sbilanciato verso la fascia bassa dell'offerta IT che sta destabilizzando da anni l'Azienda.

  3. Le stesse RICHIESTE SALARIALI devono essere coerenti con l'obiettivo di salvaguardare il lavoro e la professionalità, premiando innanzitutto chi cerca di rispondere alle richieste dei Clienti mettendoci del proprio e che si ritrova magari sfavorito rispetto agli yes-men e ai massaggiatori di numeri.

Se ritenete che queste considerazioni abbiano un valore, parlatene con i colleghi e tenetene conto al momento del voto al referendum sulla piattaforma. Rispondendo NO, potete evitare che il Sindacato in IBM si cacci in una situazione senza uscita, e ottenere un ripensamento della sua strategia.
La consultazione dei lavoratori mediante il referendum non è una formalità: E' UN MOMENTO DI DECISIONE VERO CHE RICHIEDE UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA' DA PARTE DI TUTTI.