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Da: Diritti sindacali e dei lavoratori; Organizzazioni sindacali

FIAT DI POMIGLIANO:

UN RICATTO, NON UN ACCORDO

Venerdì 11 giugno il Gruppo Fiat, in occasione di un incontro con le Organizzazioni Sindacali, ha condizionato l'investimento di 700 milioni di € per produrre nel 2012 la Panda a Pomigliano all'accettazione di una proposta ultimativa e non negoziabile: in sintesi, l'introduzione di un nuovo sistema di utilizzo degli impianti e di organizzazione del lavoro si accompagna a deroghe sull'applicazione del contratto Nazionale di Lavoro e di diverse norme di legge in materia di sicurezza e salute sul lavoro e nel lavoro a turni.

Ad esempio, la proposta di FIAT prevede:

Inoltre, la proposta ultimativa della Fiat contiene un sistema sanzionatorio nei confronti delle Organizzazioni Sindacali, delle Rappresentanze Sindacali Unitarie in azienda e delle singole lavoratrici e lavoratori, che cancella il diritto alla contrattazione collettiva fino a violare le norme della nostra Costituzione in materia di diritto di sciopero e licenziabilità. A proposito di licenziabilità, se un lavoratore decidesse di aderire ad uno sciopero e ciò dovesse comportare, a giudizio dell'azienda, l'inesigibilità dell'orario lavoro (turni, straordinari, ecc…) oppure l'utilizzo della forza lavoro come previsto dalla proposta che FIAT esige come accordo, ebbene ciò potrebbe far scattare provvedimenti disciplinari fino al licenziamento del lavoratore interessato.

Contemporaneamente a tutto quanto fin qui illustrato, FIAT ha confermato la scelta di cessare l'attività di Termini Imerese, trasferendo in Polonia la produzione della Ypsilon entro il 21 dicembre 2011 e, permanendo l'assenza di reali e concrete soluzioni industriali, ciò significa cancellare oltre 2.200 posti di lavoro e una delle più importanti attività industriali di tutta la Sicilia.

La FIOM-CGIL ribadisce che le deroghe al Contratto Nazionale di Lavoro e la messa in discussione di diritti individuali e indisponibili di ogni lavoratore, non sono materia a disposizione della contrattazione, sia nei singoli stabilimenti che a livello nazionale; neppure possono costituire materia di ricatto nei confronti dei lavoratori che dovrebbero scegliere tra il posto di lavoro e i loro diritti individuali, compresi quelli sanciti dalla Costituzione in materia di sciopero e di contrattazione collettiva. Il lavoro non può essere messo in contrapposizione ai diritti.

FIM-CISL E UILM-UIL, che hanno accettato la proposta FIAT e sottoscritto un accordo sindacale, lo sottoporranno a referendum nei prossimi giorni: la FIOM-CGIL ritiene che non sia possibile sottoporre al voto tutto ciò che riguarda i diritti indisponibili di ogni singolo lavoratore o lavoratrice e si meraviglia che, le stesse organizzazioni sindacali che hanno disdettato un contratto nazionale e ne hanno firmato un altro senza consultare nessuno, in questo caso si facciano promotrici del referendum fra i lavoratori.

Giugno 2010

I Rappresentanti Sindacali della IBM ITALIA iscritti alla FIOM-CGIL