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Cosa succede in questo Paese? Sono messi in discussione diritti e democrazia. Governo e Confindustria vogliono costituire una zona franca nei luoghi di lavoro, dove valgano esclusivamente le leggi del mercato e l’arbitrio dei datori di lavoro: sfruttando il “cavallo di Troia” della crisi economica si vuole tornare agli anni ’50 cancellando il Contratto Nazionale di Lavoro e la contrattazione aziendale. Tanti avevano spiegato che la FIAT di Pomigliano era una “situazione particolare, specifica, circoscritta”. Oggi nessuno può più raccontare quella storia: Pomigliano non è un’eccezione, ma il modello. L’accordo firmato da Governo, Confindustria, CISL e UIL sulle regole da applicare nella contrattazione collettiva ha prodotto l’accordo separato fra Federmeccanica, FIM e UILM. A questo punto, FIAT ha imposto un’accelerazione costringendo Federmeccanica a recedere dal Contratto Nazionale di Lavoro dei Metalmeccanici firmato nel 2008 da tutte e tre le Organizzazioni Sindacali di categoria. La deroga – appunto - è lo strumento scelto per smontare il Contratto Nazionale. Infatti, se si può derogare dal CCNLM, cioè si può non applicarlo, significa che il contratto stesso non esiste più. Una legge che si può non rispettare non è una legge. Un contratto che si può derogare in ogni setore, in ogni territorio, in ogni singola azienda, non è un contratto! Nel recente caso della FIAT di Pomigliano, si è addirittura arrivati a mettere in discussione diritti individuali e indisponibili di ogni lavoratore previsti dalla Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori, come il diritto di sciopero e quelli riguardanti la salute. Questi diritti non sono materia a disposizione della contrattazione, sia nei singoli stabilimenti che a livello nazionale. La FIOM-CGIL si rivolgerà alla Magistratura ogni volta che tali diritti saranno violati. E c’è una questione democratica: con gli accordi separati una minoranza (anche in termini di iscritti la somma di FIM e UILM è inferiore alla FIOM) è riuscita a imporre le proprie regole a tutti, grazie alla connivenza della controparte (Federmeccanica) che ne ha esteso unilateralmente l’applicazione a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori… e il referendum non l’ha visto nessuno! Lo scambio tra lavoro e diritti non è accettabile: LA NOSTRA DIGNITA’ NON E’ IN VENDITA! Ottobre 2010 RSU IBM Milano e Segrate |