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Da: Assistenza, previdenza; Occupazione; IBM come azienda-rete; Dirigenti; Sedi periferiche; Sede di Torino; Spostamenti, viaggi

Più risorse alla CADGI:
IBM DICE NO E BATTE CASSA

L'accordo sindacale del 13 novembre 2007 prevede che "Le parti stabiliscono fin d'ora che, nel corso del 2010 e con riferimento al quadriennio 2011-2014, si incontreranno per valutare un eventuale adeguamento della contribuzione aziendale [alla CADGI] stabilita nel presente accordo". Il Coordinamento Nazionale RSU ha chiesto a IBM un incremento di 700.000 € annui del suo contributo alla CADGI per le ragioni qui di seguito sinteticamente elencate:

  1. In seguito all'acquisizione di SIC e GV (circa 800 dipendenti) decisa unilateralmente da IBM, la CADGI, fermo restando il contributo IBM di 3.800.000 € annui, ha avuto e avrà un importante incremento di spesa per i rimborsi (il rimborso medio annuo per socio ammonta a circa 900 €).
  2. Il contributo medio dell'azienda per ogni socio era di circa 418 € nel 2009 e oggi, con l'ingresso dei nuovi soci provenienti dalle società acquisite, è sceso a 391 €: una riduzione del 6,5% circa.
  3. La CADGI deve realizzare un fondo di riserva pari all'ammontare di 4 mesi di rimborsi; oggi, questo fondo di riserva è stato solo parzialmente costituito grazie alla buona gestione del Consiglio d'Amministrazione che ha permesso un utile di bilancio.
  4. L'orizzonte delle prestazioni garantite dalle ASL è sempre più incerto (vedi aumenti dei ticket) e la CADGI deve rafforzare la sua funzione ad integrazione del Servizio Sanitario Nazionale.

Cosa ha risposto IBM? Ha dichiarato la sua disponibilità ad un incremento pari a 400.000 € annui del suo contributo alla CADGI, ma solo a condizione che il Sindacato accetti:

  1. una revisione del costo mensa a carico dei dipendenti da 1,03 € a 2,50 € per pasto;
  2. un peggioramento del tariffario rimborsi auto propria, per recuperare i costi eccessivi di 80 dipendenti che fanno troppi Km con vetture di grossa cilindrata e non accettano il leasing.

Per quanto riguarda l'incremento del costo mensa a carico dei dipendenti, IBM precisa che si tratta dell'adeguamento di un costo invariato da 16 anni per i lavoratori, mentre per l'azienda si è incrementato.

Che dire?

Sul tariffario auto propria occorre precisare che la tariffa massima, quella più onerosa per IBM, riguarda le auto oltre i 1500 c.c. benzina (tariffa 6) e, pertanto, anche i colleghi con autovetture di cilindrata superiore ottengono rimborsi sulla base di quella tariffa, che è peraltro riferibile al tariffario ACI (non è quindi un benefit, è un rimborso di oneri effettivamente sostenuti dai colleghi).

La qualità della mensa, per esempio a Torino e in molti ristoranti convenzionati soprattutto nelle sedi periferiche, è vistosamente peggiorata negli ultimi anni, quindi perché pagare di più per avere di meno?

I costi che IBM sostiene per la mensa saranno pure aumentati, ma anche il potere d'acquisto delle retribuzioni si è sensibilmente ridotto e IBM ha contribuito a tale riduzione assorbendo, sistematicamente, gli incrementi retributivi derivanti dai rinnovi contrattuali.

L'importo forfettario, dovuto ai tanti lavoratori che spesso sono in trasferta, è fermo a 15 € dal 2002 (per i dirigenti esiste un istituto analogo di 80 €).

Infine, facendo proprio un ragionamento terra-terra:

  1. IBM risparmia 350.000 € corrispondenti al costo della polizza assicurativa sanitaria precedentemente stipulata in favore dei lavoratori delle società acquisite (già prima partecipate al 100% da IBM o già prima facenti parte del gruppo IBM);
  2. se ottenesse un incremento di 1,47 € del pasto, raggranellerebbe almeno altri 1.450.000 €.

In altre parole: noi saremmo andati a chiedere risorse per la CADGI e IBM otterrebbe un finanziamento di circa 1.800.000 € per poi fare il bel gesto di incrementare di 400.000 € il suo contributo alla CADGI.

Ai colleghi diciamo: la CADGI ha bisogno dell'incremento richiesto per continuare a garantire le attuali prestazioni ed evitare di aumentare il contributo a carico dei suoi aderenti e quindi la richiesta di IBM è irricevibile. Nei prossimi giorni, in ogni sede, saranno indette assemblee per discutere ulteriormente del problema e valutare le iniziative di pressione necessarie per convincere IBM a "cambiare strada".

20 Ottobre 2010

Coordinamento Nazionale R.S.U. IBM Italia S.p.A.