Home    Lista RSU    Guida Sindacale    Accordi Importanti    Indici Tematici    Storico    Contattaci    Iscriviti    Sindacati    Ricerca

Da: Occupazione, forza lavoro, scorpori, trasferimenti; IBM come azienda-rete; Sedi periferiche

APPELLO per i Lavoratori della Reception della sede IBM di Napoli che SONO STATI LICENZIATI

Di seguito il testo dell'appello che 84 Lavoratori (80% degli addetti) hanno inviato all'Azienda il 24/1/2012

RSU IBM Napoli

A:

Amministratore delegato e Direttore Generale IBM Italia


Responsabile Sicurezza

Direttore del Personale

Relazioni Industriali e Sindacali

Responsabile Sede Napoli

Direttore Regionale Sud


OGGETTO:

APPELLO per i Lavoratori della Reception della sede IBM di Napoli che SONO STATI LICENZIATI


Come dipendenti della sede IBM di Napoli siamo estremamente preoccupati ed increduli per quanto è accaduto ai due ex colleghi Domenico Credo e Fortunato Saccoia addetti al servizio di Reception, improvvisamente trasferiti a Bologna dalla loro azienda e subito dopo licenziati per il loro presunto rifiuto di accettare il trasferimento.


Nel manifestare piena solidarietà con Mimmo e Fortunato, chiediamo alla Direzione IBM di interessarsi al loro caso in base ai principi di Responsabilità Sociale d'Impresa che, per le circostanze di seguito esposte, almeno dal punto di vista morale, riteniamo applicabili.


Tutti noi abbiamo beneficiato negli anni di un'adeguata sicurezza della sede di lavoro grazie alla scrupolosa attività che Mimmo e Fortunato hanno assicurato anche dopo la loro uscita dall'IBM, avvenuta nel 1994 a seguito di una cessione di ramo d'azienda voluta dalla IBM, e riteniamo assurdo che il taglio di costi oggi deciso dall'IBM per il servizio di Reception della sede di Napoli possa aver determinato un così triste epilogo di quell'attività.


Dalle informazioni che abbiamo ricevuto dai nostri Rappresentanti Sindacali, la Coop Service, azienda per la quale Mimmo e Fortunato lavoravano fino a pochi giorni fa e che erogava il servizio alla IBM per la sede di Napoli in subappalto alla IVRI, a sua volta titolare del contratto per tutte le sedi IBM Italia, non potendo farsi totalmente carico della pesante riduzione del corrispettivo deciso dall'IBM per il rinnovo della commessa, ha rinunciato all'attività sulla sede IBM di Napoli e di conseguenza ha immediatamente disposto il trasferimento a Bologna di Mimmo e Fortunato.

Il loro tentativo di ottenere un'indennità per far fronte a tale trasferimento, esperito attraverso un apposito incontro con l'azienda, è sfociato in un licenziamento incredibilmente motivato proprio con il verbale di quel mancato accordo, che per questo motivo sembra essere stato artatamente predisposto.


Nell'intrecciarsi degli eventi c'era stata per Mimmo anche una proposta di assunzione da parte dell'IVRI, che, sebbene fortemente penalizzante dal punto di vista economico, poteva essere l'unica alternativa ad un trasferimento che impattava pesantemente sulle sue esigenze familiari, essendo diventato pochi mesi fa padre di una bambina.  Purtroppo tale proposta, pochi giorni dopo la sua formulazione, è stata ritirata proprio dopo il fallito tentativo di accordo sul trasferimento.


La dinamica dei fatti sopra esposti ed i soggetti coinvolti ci fanno ritenere che sia moralmente giusto un concreto intervento dell'IBM, anche nei confronti della IVRI di cui IBM è un grande committente di servizi, affinché tutti i più alti livelli delle aziende coinvolte siano informati e riflettano sulle gravi conseguenze che determinate scelte hanno avuto, e qualcuno dotato di buon senso decida di rivederle per consentire a Mimmo e Fortunato di tornare al posto di lavoro che onorevolmente hanno occupato per anni o almeno di uscire dall'incubo dell'assurdo licenziamento che si è abbattuto su di loro.


Fiduciosi che l'Azienda accolga il nostro appello porgiamo un cordiale saluto.

I DIPENDENTI DELLA SEDE DI NAPOLI:

<seguono i nomi degli 84 firmatari>