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Da: Governo e Parlamento italiani; Occupazione; Diritti sindacali e dei lavoratori; Vicenda della "riforma del lavoro"

LICENZIAMENTI INDIVIDUALI

prima e dopo il Governo Monti

Prima di occuparci dei licenziamenti individuali, ricordiamo che il vigente ordinamento giuridico prevede anche i licenziamenti collettivi: nel caso di crisi aziendale, di prossimità alla chiusura per fallimento o messa in liquidazione e per riorganizzazione/ristrutturazione, il datore di lavoro può avviare una procedura di licenziamento collettivo quando detto licenziamento riguarda contestualmente almeno 5 lavoratori in un periodo di 120 giorni. Ciò si è verificato in IBM, circa ogni 2 anni dal 1993 al 2002, e ogni volta si è concluso con accordi sindacali che hanno accompagnato alla pensione circa 1300 colleghi.

I licenziamenti individuali, invece, riguardano singoli lavoratori; la Legge n. 604 del 1966 li considera ammissibili per:

In tutti e tre i casi, se il lavoratore impugna il licenziamento, il giudice giudica esclusivamente sull'effettiva sussistenza dei motivi di licenziamento. L'art. 18 della Legge 300/70 (Statuto dei Diritti dei Lavoratori), che si applica nelle aziende con più di 15 dipendenti, conferisce al Giudice il potere di ordinare [al datore di lavoro] il reintegro di quel lavoratore che è stato licenziato senza giusta causa o giustificato motivo.

Una domanda sorge spontanea: è così limitata la possibilità di licenziamento di cui dispongono i datori di lavoro?

Ma vediamo ora cosa vorrebbe fare il Ministro Fornero:

Complimenti Governo Monti! Sai fare solo "riforme" contro i lavoratori!

Le R.S.U. IBM aderiranno unitariamente a tutte le iniziative utili a contrastare con forza la riforma dell'art. 18 portata avanti dal Governo Monti e dal suo Ministro del Lavoro.

Segrate, 11 aprile 2012.

RSU IBM di Milano e Segrate