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Da: Politica aziendale e risultati economici; Venditori, personale ad incentivo, piani di vendita ; Quadri e dirigenti; Ritmi, carichi di lavoro, fatica, stress, motivazione, dimensione psicologica del lavoro, mobbing

Non sparate su chi combatte in prima linea

A fronte di una crisi economica così profonda e prolungata, l'azienda dichiara di voler migliorare i suoi rapporti col mercato e i clienti, mettendo a fuoco le migliori strategie e riqualificando le forze di vendita.

In Italia la situazione è particolarmente difficile, perchè la crisi sta ulteriormente restringendo un mercato dell'Information Technology già stagnante da dieci anni. Purtroppo, sembra che chi dirige le vendite abbia in realtà ben poche idee nuove da trasmettere ai seller e a chi li affianca, e quindi ancor minori speranze di imprimere una svolta agli affari aziendali. I numeri che andranno ad Armonk saranno impietosamente giudicati a fronte di obiettivi finanziari sempre più elevati.

Riaffiorano così i peggiori fantasmi della storia nazionale: la decimazione dei reparti che avevano subìto la rotta di Caporetto, l'emarginazione per chi non sfilava in camicia nera, i reparti confino alla Fiat.

Alcuni manager si permettono di umiliare chi già affronta tutti giorni rapporti sempre più difficili con i clienti.
Vengono fissati obiettivi di vendita impossibili, e innalzati ulteriormente in corso d'opera.
Iniziative pensate in America come formazione di eccellenza per rafforzare le capacità di venditori, tecnici e consulenti di sostenere l'offerta IBM, sono ribaltate in Italia in esperienze di emarginazione, quando non di esplicito invito alle dimissioni.

Tutto ciò è profondamente ingiusto per chi subisce queste umiliazioni, e molto pericoloso per il futuro di tutti i dipendenti, perchè in questo modo i clienti non si conquistano, si perdono, e la discesa del fatturato può essere più veloce della diminuzione del personale, se si allontanano proprio coloro che portano a casa i contratti.

Tutti noi, lavoratori e rappresentanti sindacali, dobbiamo innanzitutto opporci a ogni prevaricazione e a questa sterile ricerca del capro espiatorio, che porta le vittime ad autocolpevolizzarsi, e gli scampati a fregarsi le mani, inconsapevoli che arriverà anche il loro turno.

Al tempo stesso, dobbiamo contribuire in positivo a denunciare ogni irrazionalità aziendale di cui veniamo a conoscenza, che rende più pesante e improduttivo il nostro impegno professionale, e in questo momento mette direttamente a rischio il nostro posto di lavoro.

Le segnalazioni che già ci sono pervenute, e quelle che vi invitiamo a inviarci, saranno oggetto di prossime comunicazioni e – sperabilmente – di un confronto franco e produttivo con la direzione aziendale.

Coordinamento Nazionale RSU IBM Italia S.p.A.

Segrate, 6/6/2012