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Da: Occupazione, forza lavoro, scorpori, trasferimenti; Sedi regionali

Verbale Assemblea dei Lavoratori IBM di Napoli del 20 dicembre 2012

I Lavoratori IBM della sede di Napoli si sono riuniti in Assemblea il 20 dicembre 2012 per discutere il seguente ordine del giorno:

  1. Licenziamento del collega di Napoli ed ulteriori iniziative del caso
  2. Situazione parcheggio presso sede

    I Lavoratori, in base agli approfondimenti più avanti illustrati, hanno approvato le seguenti mozioni:

  1. I Lavoratori chiedono alle Segreterie nazionali di FIM-FIOM-UILM di chiarire nella riunione del Coordinamento Nazionale RSU che si terrà il 9 e 10 gennaio 2013 la loro posizione su TUTTE le questioni indicate nel presente verbale. L'Art.1 del regolamento del Coordinamento Nazionale RSU IBM ( www.rsuibm.org/20100309.htm) attribuisce a tale organismo "il compito di elaborare e proporre ai lavoratori, anche attraverso un'informazione sistematica e capillare, la linea strategica di politica sindacale confederale alla quale devono fare riferimento le singole R.S.U." e pertanto i Lavoratori IBM di Napoli ritengono il suddetto chiarimento necessario per continuare a riconoscersi e sentirsi rappresentati dal Coordinamento Nazionale RSU.
  2. I Lavoratori danno mandato alle proprie RSU di richiedere un incontro urgente alla Direzione aziendale per esplorare la possibilità di un accordo che, sulla base del mantenimento dell'adeguato numero di parcheggi, possa venire incontro alle esigenze di contenimento dei costi richiesto dall'azienda esaminando la questione nel suo insieme.
  1. Licenziamento del collega di Napoli ed ulteriori iniziative del caso

    I Lavoratori presenti in Assemblea sono stati informati che il collega della loro sede interessato dalla procedura di licenziamento per "motivi oggettivi" lo scorso 13 dicembre ha ricevuto la lettera di licenziamento.

    Conoscendo bene il valore e la professionalità del collega, i Lavoratori IBM di Napoli, ribadiscono che la motivazione addotta dalla IBM per licenziarlo, la sopraggiunta sua irricollocabilità, non è credibile e ritengono piuttosto che il licenziamento sia riconducibile alla volontà della Direzione aziendale di ribilanciare il numero dei dipendenti anziani rispetto a quello dei giovani (il collega licenziato è stato discriminato per i suoi 60 anni di età), dimostrando nel contempo la capacità di passare alle vie di fatto nei confronti dei dipendenti che hanno rifiutato gli incentivi per lasciare la IBM (il collega licenziato è stato punito perché aveva rifiutato l'incentivo all'esodo).

    La caparbietà con cui la Direzione aziendale ha voluto colpire il collega trova ulteriore conferma nel fatto che, durante il fallito tentativo obbligatorio di conciliazione dello scorso 10 dicembre, sebbene fosse stata messa dinanzi al suo grossolano errore nello stimare (per difetto) gli anni che separano il collega dalla pensione, la Direzione aziendale non ha voluto incrementare di un solo euro l'inaccettabile proposta economica con cui intendeva risolvere consensualmente il rapporto di lavoro. Viceversa dal Rappresentante sindacale di Segrate che ha avuto il ruolo di conciliatore si è appreso che l'altro collega oggetto di licenziamento individuale, nella fase di conciliazione avvenuta lo scorso 23 novembre, ha raggiunto un accordo economico di piena soddisfazione per l'uscita consensuale.

    Altri elementi che lasciano basiti i Lavoratori di Napoli sono la mancata risposta della Direzione aziendale alla richiesta di incontro urgente fatta il 29/11 da FIM-FIOM-UILM Nazionali ed il fallito tentativo di effettuare almeno una conferenza telefonica tra l'Esecutivo del Coordinamento Nazionale RSU e le OO.SS. sulla grave questione dei licenziamenti individuali avviati dalla IBM Italia.

    I Lavoratori considerano tanto più inaccettabile il licenziamento del collega in relazione al fatto che nell'Assemblea convocata a Napoli il 21/3/2011 sul tema della formazione professionale finanziata, una della principali proposte discusse riguardava lo sviluppo delle conoscenze sulla Metodologia IBM al fine di valorizzare le professionalità dei Lavoratori di Napoli giovandosi della presenza tra loro di uno dei massimi conoscitori a livello europeo di tale importante materia: proprio il collega oggi licenziato.

    Quella ed altre proposte provenienti dalle Assemblee di Napoli e di Palermo, furono sottoposte dalle RSU di tali sedi alla Commissione Aziendale Paritetica per la Formazione Professionale. Quest'ultimo organismo verbalizzò che le suddette proposte erano interessanti (il verbale si trova a questo link www.rsuibm.org/20110428.htm), tuttavia non si fece parte attiva nell'iter per definirle in dettaglio e renderle finanziabili tramite Fondimpresa (fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua a cui IBM aderisce) ed eluse sistematicamente le domande che le RSU di Napoli e di Palermo posero, anche per iscritto, per sapere se erano disponibili risorse economiche per dare risposta alle necessità formative da esse veicolate. Tale comportamento elusivo, ascrivibile alla parte aziendale della Commissione Formazione, è proseguito anche dopo l'inserimento nella Commissione di un Rappresentante sindacale di Napoli, che invano ha insistito su quelle domande. In tutto ciò si configura una precisa volontà dell'azienda di ostacolare l'accesso alle risorse economiche da destinare alle necessità formative dei Lavoratori sindacalmente rappresentate.

    In conseguenza del comportamento aziendale sopra descritto, molte esigenze formative espresse dai Lavoratori di Napoli, da allora, non sono state in alcun modo considerate dall'azienda, ed il licenziamento per l'asserita impossibilità di ricollocare il collega va visto come un'ulteriore deleteria conseguenza del suddetto comportamento.

    I Lavoratori hanno inoltre discusso del cosiddetto "ponte generazionale", strumento adottato in questi giorni dalla Direzione aziendale per ribilanciare nelle sedi IBM lombarde il numero di giovani rispetto a quello degli anziani. Tale strumento si basa su un accordo tra CGIL-CISL-UIL e Assolombarda e su un Protocollo d'intesa tra Stato, Regione, Assolombarda e INPS Lombardia che consentono ai dipendenti pensionabili entro 36 mesi di trasformare il rapporto lavorativo in un part-time (incentivato dalla IBM) con copertura contributiva anche delle ore non lavorate grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione, con l'impegno da parte dell'azienda di assumere giovani tra i 18 e i 29 anni.

    Essendo pienamente operativo in IBM un piano di assunzioni, è apparso del tutto logico che la Direzione aziendale abbia colto al volo l'opportunità offerta dal suddetto Protocollo d'intesa, tuttavia la cortese e-mail con cui il Direttore del personale ha invitato i dipendenti lombardi a valutare un'iniziativa che ha definito "esempio di efficienza e di valorizzazione delle risorse umane", fa a cazzotti con la fredda raccomandata di licenziamento che lo stesso Direttore ha inviato al validissimo Lavoratore campano.

    Nel presentare ai possibili interessati il programma del "Ponte generazionale" il Direttore del personale ne ha comunque auspicato l'estensione ad altri territori, e dagli approfondimenti effettuati risulta che il Ministero del Lavoro a tal fine abbia stanziato 40 milioni di euro.

    I Lavoratori di Napoli, che auspicano innanzi tutto il ritiro del licenziamento del loro collega, vedono nel "Ponte generazionale" e nell'art. 52 della riforma del mercato del lavoro ("Interventi in favore dei lavoratori anziani"), la possibilità che la Direzione aziendale cambi registro e ritiri il licenziamento prima che glielo imponga un giudice e, pertanto, auspicano a loro volta l'estensione del "Ponte generazionale" nelle altre regioni dove è presente la IBM, così come il perfezionamento di un accordo sindacale che consenta di adottare le misure previste dal suddetto art.52.

    Alla luce di quanto esposto i Lavoratori di Napoli ritengono opportuno un comunicato di FIM-FIOM-UILM Nazionali che denunci il comportamento della IBM Italia.

  2. Situazione parcheggio presso sede

    I Lavoratori presenti in Assemblea hanno discusso la decisione unilaterale dell'azienda di ridurre drasticamente (da 30 a 8) nel 2013 il numero di parcheggi esterni disponibili per i dipendenti della sede di Napoli, comunicata ad essi direttamente via e-mail dal Responsabile di sede. Dalla discussione è emerso che il consolidato uso aziendale di consentire il parcheggio presso la sede di lavoro è considerato un diritto acquisito al quale i Lavoratori non intendono rinunciare. Di anno in anno i Lavoratori di Napoli hanno sempre collaborato con l'azienda per evitare sprechi nell'utilizzo dei parcheggi esterni, ma il drastico taglio di posti annunciato ora dall'azienda equivale, di fatto, alla soppressione di un uso aziendale al quale non possono rinunciare per i seguenti motivi:

    1. non esistono spazi di libero parcheggio presso la sede
    2. la sede è difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici
    3. molti dipendenti portano abitualmente pesi per motivi di lavoro (notebook in dotazione, etc...)
    4. la sede è priva di un servizio di navetta aziendale come quelli esistenti nelle sedi di Roma e di Segrate
    5. esistono problemi di sicurezza personale quando si esce dall'ufficio soprattutto di sera

    La perdita del parcheggio quindi si traduce immediatamente in un significativo danno economico e pertanto i Lavoratori intendono avviare le necessarie iniziative di contrasto, eventualmente anche legale, per il mantenimento del suddetto uso aziendale.

    Napoli, 21 dicembre 2012

    RSU FIOM-UILM IBM Napoli