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IBM CONTINUA CON PRESSIONI VERSO I COLLEGHI!

Numerosi colleghi di tutta Italia stanno facendo colloqui per partecipare ad un programma denominato Career Center LHH.

LHH, cioè Lee Hecht Harrison, è una società del gruppo Adecco “leader mondiale nel settore della ricollocazione, transizione di carriera e della consulenza professionale.”

Ibm ha dichiarato di volersi servire dei servizi di LHH per trovare uno sbocco professionale all’interno o all’esterno di Ibm.

C’è una incongruenza.

Infatti utilizzare una società di outplacement, cioè specializzata nel collocare all’esterno i lavoratori, è poco congruente con gli obiettivi dichiarati di ricollocazione del personale all’interno del perimetro aziendale.

Inoltre, il programma è su base volontaria e non dovrebbe prevedere conseguenze nel caso di legittimo rifiuto dei colleghi a partecipare.

Cosa che in alcuni casi segnalati dai lavoratori non sta avvenendo.

Infatti ci viene segnalato l’insistenza e la pressione ad aderire a questo programma come panacea alla mancata allocazione su progetti, come se la mancata allocazione sia esclusivamente un problema del lavoratore e non di tutta la struttura organizzativa.

Ricordiamo agli intervistatori che fare pressioni indebite ai lavoratori per spingerli ad aderire “spintaneamente” a tale programma è fuori dallo scopo di tale iniziativa e del rapporto fiduciario tra lavoratore e azienda.

Ci chiediamo e chiediamo che l’azienda chiarisca se è questa l’iniziativa prospettata dalla direzione HR per “una quota parte del personale dichiarato in esubero” e quindi nelle liste di mobilità dello scorso 11 marzo.

Chiediamo ancora all’azienda come mai tale iniziativa che era stata concepita per poche decine di lavoratori, potrebbe invece coinvolgere centinaia di colleghi nei prossimi mesi.

15 luglio 2016

RSU IBM ROMA