Da: Salute, sicurezza, ambiente, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS); Telelavoro e lavoro mobile, Smart-working, Commissione Aziendale Paritetica sul Telelavoro

Cosa ne pensano gli RLS del programma Lavoro da casa

Leggendo le notizie contenute nel documento “IBMer News Italy del 5 febbraio”, siamo rimasti particolarmente stupiti del programma “lavoro da casa”, un'iniziativa in cui IBM propone l'acquisto di strumenti ergonomici, tra cui la sedia, da parte dei dipendenti, senza prevedere, al momento, il rimborso da parte dell'azienda.

Il Coordinamento Nazionale RLS, nell’ultimo incontro di venerdì scorso con la Direzione, ha pesantemente criticato questa iniziativa aziendale, in quanto in contrasto con quanto l'azienda stessa ha riportato nel DVR a proposito della valutazione dei rischi in regime di smart-working e soprattutto in contrasto con le previsioni del Testo Unico sulla sicurezza.

Nonostante la legge (81/2017) che regole il lavoro agile all’art.22 preveda che il datore di lavoro invii una specifica informativa ai lavoratori circa i rischi del lavoro in modalità smart-working, questo obbligo non esaurisce le misure per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori, in quanto tutto quanto è previsto dal testo unico sulla salute e sicurezza (legge 81/2008) continua a rimanere valido e ad essere applicabile anche in regime di smart-working. Il Testo Unico 81/2008 non è sospeso quando si lavora in smart-working.

Per questi motivi, gli RLS hanno richiesto che questa spesa possa essere messa in nota spese. L’azienda non ha ancora dato un riscontro positivo.

Tuttavia, in ogni caso, ricordiamo ai lavoratori che, già oggi, possono richiedere all'azienda una sedia ergonomica (o altro strumento necessario) in questo modo:

Attualmente, a chi ha seguito la procedura di cui sopra, IBM sta inviando a casa sedie che sono rimaste inutilizzate in ufficio.

11 febbraio 2021

Coordinamento Nazionale degli RLS IBM ITALIA