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INTELLIGENZA ARTIFICIALE, ARROGANZA PADRONALE

“Anche se i risultati finanziari rilevano una inversione di tendenza specie nei segmenti strategici, questa deve essere stimolata e supportata da un’organizzazione maggiormente allineata ed efficiente, così da rendere maggiormente competitivi i prodotti e i servizi offerti.” Con queste parole IBM Italia, avendone cortesemente preannunciato l’avvio alle Organizzazioni Sindacali e alle RSU con ben un giorno lavorativo di anticipo nel pomeriggio di venerdì scorso, apre oggi una nuova procedura di licenziamento collettivo per 40 dirigenti di tutte divisioni di business e 45 impiegati e quadri delle sole unità di staff. Un’azienda di oltre 2300 dipendenti, che ogni anno assume mediamente oltre cento persone, che si vanta di avere sofisticati strumenti di intelligenza artificiale, si dichiara di non essere in grado di ricollocare 45 colleghe e colleghi!

“Per tali ragioni - afferma più avanti l’azienda - è necessaria un’ulteriore azione sui costi al fine di salvaguardare la sostenibilità economica dell’azienda". Cioè, il costo del lavoro di 45 colleghe e colleghi, con uno stipendio sicuramente inferiore alla media IBM, stimabile complessivamente in circa 3 milioni annui, sarebbe determinante per la sostenibilità economica di un’azienda che ha registrato lo scorso anno 1335 milioni € di ricavi!

Dopo oltre 10 anni di procedure di riduzione del personale continuative, non pensavamo che l’arroganza dei vertici di quest’azienda potesse raggiungere tali livelli.

Per discutere insieme la situazione e le opportune iniziative per contrastare il disegno aziendale, in modo da rappresentare più efficacemente le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori sin dal primo incontro sindacale fissato per il prossimo 23 settembre, sono convocate le assemblee per la giornata di giovedì 19 settembre. L’orario e la modalità di partecipazione saranno comunicate a breve.

16 settembre 2024

Coordinamento Nazionale RSU IBM Italia