“È stato un investimento importante, di oltre 50 milioni di euro, fatto perché l’azienda riconosceva nel cloud e nell’Italia due fattori importanti e meritevoli di attenzione. Siamo stati i primi e poi siamo stati seguiti dagli altri. Per Ibm era particolarmente importante anche perché l’azienda opera in Italia da quasi un secolo, a fianco delle Pmi, della pubblica amministrazione. Ed è anche importante disporre di un proprio data center cloud in loco in un mercato che ha regole ferree per i dati.” Con queste parole non più di 10 anni fa veniva inaugurato in pompa magna il Cloud data center di Cornaredo.
Dopo soli 10 anni IBM chiude il sito perché “nel corso degli ultimi anni, [l’azienda] ha effettuato investimenti significativi nei nuovi multi-zona Data Center (MZR) che riflettono il forte avanzamento tecnologico. Il consolidamento del Data Center aiuterà i nostri clienti a spostare le loro attività su tecnologie di ultima generazione che hanno una maggiore capacità di gestione dei dati ed una architettura più resiliente.” Non si capisce però perché i necessari e adeguati avanzamenti tecnologici non siano stati fatti anche per il Data center italiano! Si lascia così morire un importante asset aziendale su cui era stato fatto un importante investimento.
Avendo ceduto i data center tradizionale a Kyndryl nell’operazione di separazione di ramo d’azienda nel 2021, IBM non ha più alcun asset di questo tipo in Italia!
Le lavoratrici e i lavoratori riuniti in assemblea per discutere di questo recente annuncio aziendale, pur registrando positivamente la volontà aziendale di mantenere i posti di lavoro, hanno manifestato preoccupazione per l’incertezza che si è determinata e chiedono con con forza rassicurazioni e certezze riguardo i piani di riqualificazione e ricollocazione interna che l’azienda ha dichiarato di realizzare.
E’ emerso, inoltre, che dei 12 colleghe e colleghi che lavorano a Cornaredo, 3 operano in una struttura internazionale di IBM Cloud in attività non collegate al solo data center italiano e quindi chiedono il mantenimento della stessa posizione lavorativa.
Le RSU e il Sindacato, riservandosi una valutazione più generale sulla politica industriale dell’azienda confrontandosi nel Coordinamento nazionale delle Rsu e a livello di comitato aziendale europeo, hanno ribadito il proprio supporto alle lavoratrici e ai lavoratori a partire dai lavori in commissione formazione e nella commissione sul ricollocamento che dovrà affrontare anche il caso del data center.
16 gennaio 2025
RSU IBM Milano e Segrate