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Centri Scientifici - settembre '92


Da: Forum



Le notizie riguardanti la chiusura del Centro Scientifico di Pisa suscitano
qualche curiosita' verso la politica IBM nei confronti di questi istituti.
Per cercare di capire qualcosa di piu', si puo' dare un'occhiata a una
pubblicazione non molto recente: "IBM System Journal, Vol.28, No. 4, 1989"
numero monografico dedicato appunto ai Centri Scientifici.
Fra le tante informazioni interessanti, ma un po' troppo imbevute della
facile retorica R&D, si puo' estrarre qualche dato grezzo su cui ragionare.
Nel 1989 i Centri Scientifici IBM nel mondo erano 12; questo numero si era
costituito in seguito a un vero e proprio boom (da 0 del '63 a 14 del '72)
seguito da una fase di stanchezza (8 centri nel '79) e da una successiva ripresa
(12 centri dall''83).
Questo andamento complessivo nasconde pero' aperture e chiusure, per cui e'
stato creato un "indice di attenzione manageriale ai Centri" che vale 1 per
ogni apertura come per ogni chiusura di un Centro Scientifico, nell'ipotesi
che entrambe le decisioni richiedano grosso modo lo stesso impegno manageriale.
Il diagramma di questo indice mostra un andamento piuttosto oscillante
(da 0 a 4) con un periodo di circa quattro anni. Ci si puo' chiedere da
dove esca il valore di quest'ultimo parametro. Una possibile spiegazione si puo'
cercare guardando il diagramma del numero di pubblicazioni per anno (in
realta', le pubblicazioni considerate "significative" dagli autori del
System Journal, al cui giudizio ci rimetteremo).
Dopo l'ondata di "fondazione di centri" del 64, la prima messe di pubblicazioni
si ha nel '68; sembra quindi che il tempo di risposta tipico del sistema
"Centri Scientifici" sia di questo ordine di grandezza.
Pertanto, sotto l'indimostrata ipotesi che l'azienda segua un comportamento
razionale, e' giusto che ogni quattro anni si abbiano gli elementi per
giudicare le decisioni precedenti, e si possa correggere il tiro.
Un solo anno manca all'appello dell'oscillazione: il 1976.
Si possono fare varie ipotesi per questa assenza, dalla crisi politica
americana (appena reduci dalla sconfitta in Vietnam del '75) alla causa
in corso per l'accusa di monopolio informatico (altri tempi...).
Comunque, il successivo picco di attenzione manageriale del '79-'80
coincide con il gia' citato minimo di 8 centri.
Tornando al diagramma di pubblicazioni per anno, oltre all'ovvio incremento
degli anni immediatamente precedenti il 1989 (e' piu' facile essere colpiti
da un lavoro recente che da uno piu' vecchio), si notano delle
curiose oscillazioni del numero di pubblicazioni, anch'esse con periodo
molto approssimativamente di 4 anni, che coincidono con, o anticipano di
poco, i picchi di attenzione manageriale.
Non e' che i volpacchiotti dei centri si mettono a sparare pubblicazioni
con particolare entusiasmo proprio quando sono in corso le revisioni degli
investimenti? Chissa'.

Ovviamente, la scelta piu' drammatica rimane la chiusura di un centro.
Per capirci qualcosa di piu', si puo' costruire un diagramma che metta
l'eta' dei centri (sempre nell''89) con il numero di pubblicazioni segnalate.
Evidenziando i centri che risultavano gia' soppressi, si vede emergere
un "triangolo della morte" che ha come vertici Philadelphia e Wheaton (USA)
con 2 anni e 2 pubblicazioni ciascuno, Houston (USA) con 5 anni e 8 lavori,
e Bari, Venezia e Peterlee (UK) con 10 anni e 2 pubblicazioni.
Questi centri, e quelli contenuti nel triangolo (Grenoble, New York e Brasilia)
vengono chiusi, con l'eccezione di Rio de Janeiro e Bergen (Norvegia).
Nessun centro al di fuori del triangolo viene eliminato, anche quando
il numero di pubblicazioni segnalato e' piuttosto basso (Madrid, 17 anni e
3 lavori, Citta' del Messico, 28 e 3). Ricordiamo sempre che non stiamo
usando i numeri effettivi di articoli, ma una selezione soggettiva di
questi.
I centri che nell'89 emergevano per durata e fecondita', erano Los Angeles
(27 pubblicazioni e 25 anni), Palo Alto (26 e 25), Roma (16 e 10),
Heidelberg (Germania, 15 e 21), Haifa (Israele, 11 e 17) e Kuwait City (9 e 9).
Difficile stabilire le cause delle soppressioni, anche se incuriosiscono
le prospettive di immortalita' che si prospettavano dopo i 10 anni e fa un po'
rabbia l'idea di reparti aperti e chiusi nel giro di due anni (Philadelphia
e Wheaton); qualcuno forse stava giocherellando con il budget ricerca di IBM.

Queste note non vogliono giungere a nessuna conclusione, ma se riusciranno
a incuriosire qualcuno e se magari spingeranno qualcun altro a raccontarci
delle cose interessanti sugli eventi piu' recenti, avranno raggiunto
largamente il loro scopo.

Giovanni Talpone

Milano, 21/9/1992