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PROGRAMMA LISTA FIOM-CGIL


Da: OOSS e RSU: struttura e funzioni


        Un programma si rende necessario non per pubblicizzare delle
        "promesse elettorali", bensi' per delineare un'analisi degli
        avvenimenti passati e correnti, e tratteggiare una linea d'a
        zione per i prossimi anni.
        Nel fare cio' bisogna attenersi ad alcuni criteri fondamenta-
        li quali: il rigore nell'analisi, l'onesta' nel giudizio  re-
        lativo al passato, il  massimo pragmatismo nella valutazione
        dell'immediato  futuro, la  determinazione  a non  cedere su
        principi irrinunciabili.
        Il tema di fondo e', ovviamente, il processo di ristruttura-
        zione di IBM, ben lontano dall'essere terminato. Si vogliono
        ricordare e commentare in sintesi le fasi di questa trasfor-
        mazione che abbiamo gia' vissuto, per  capire  meglio  quali
        prove possono aspettarci, e  come  dobbiamo  attrezzarci per
        farvi fronte.

        * LA FASE DEGLI INCENTIVI E DEGLI SCORPORI.
        All'inizio degli anni '90, IBM non riesce piu' a nascondere a
        se stessa il  proprio declino e la  perdita del monopolio del
        mercato dell'informatica, specie nelle aree piu' dinamiche.
        L'alta dirigenza e' messa sotto pressione dal mondo dellafi-
        nanza che non  intende  rinunciare alla tradizione dei grassi
        dividendi di Big Blue, e decide di scaricare sul mondo del la
        voro i costi della propria scarsa lungimiranza, dei propri er
        rori, della difesa dei propri privilegi.
        In Italia, IBM si trova di fronte alla piramide dei salari  e
        dei costi che essa stessa ha costruito, e per ridimensionarla
        avvia una serie di programmi di dimissioni incentivate.
        In questa fase la confusione e' al massimo: non si capisce (e
        non si vuol far capire) se si tratta di un problema di costi,
        o di teste, o di qualcos'altro che non si vuole discutere.
        Come risultato, si spendono  miliardi e non ci  si accorge di
        opportunita' come quella a suo tempo offerta dal noto "Decre-
        to Olivetti", sdegnosamente respinto per motivi di immagine.
        La brillante trovata del  "Bridge to Retirement"  e' un esem-
        pio, citabile  nelle scuole di  business, di  MASSIMIZZAZIONE
        del rapporto costi/benefici e di demotivazione  istantanea di
        centinaia di tecnici, di specialisti, di quadri; una brillan-
        te trovata che si scontra con la riforma della Previdenza Pub
        blica e costringe  il sindacato  ad accedere ad una ulteriore
        procedura di mobilita' per evitare che i lavoratori interessa
        ti si ritrovino senza lavoro e senza pensione.
        L'azienda  cerca di  riorganizzarsi  scorporando le attivita'
        giudicate meno interessanti ed adottando il modello dell'im-
        presa-rete.   Senza affrontare qui l'analisi di tale scelta,
        si devono ricordare  l'arroganza e l'improvvisazione con cui
        tale filosofia viene adottata: yes-men promossi a imprendito
        ri, direttori impegnati a  convincere i propri riporti della
        bonta' di scelte che un attimo prima avrebbero  deriso e che
        accettano acriticamente come pura decisione dell'impresa.
        Tanta furia  produce  esternalizzazioni  inutili come quella
        del Distribution - rientrato recentemente in seno ad IBM - e
        persino un curioso esempio di  "core business" esternalizza-
        to:   la ISSC che, come volevasi dimostrare, e' candidata al
        prossimo rientro in famiglia.

        * LA FASE DELLA FACCIA FEROCE
        IBM, peraltro sempre  meno  autonoma rispetto ai comandi dei
        suoi "top managers"  negli U.S.A., senza neppur accennare ad
        una riflessione  autocritica sugli errori commessi, avvia la
        fase degli interventi traumatici.
        Essa si propone espulsioni di lavoratori e drastica riduzio-
        ne dei costi. Per l'azienda il costo per eccellenza e' quel-
        lo del lavoro, ovviamente, mentre  dei mille  altri  sprechi
        non si vuol parlare. Occorre comunque affermare che, pur vo-
        lendo considerare il solo costo del lavoro, il giudizio sul-
        la gestione IBM non puo' che essere negativo.
        Come tutti sappiamo il costo del lavoro in IBM si e' progres
        sivamente gonfiato negli anni grazie ad una politica retribu
        tiva  mirata piu' a comprare la  disponibilita' acritica dei
        dipendenti che a indirizzarne il miglior utilizzo professio-
        nale e a stimolarne la crescita culturale.  Ora che il vento
        e' cambiato, IBM non  riesce a vedere  altro che il problema
        delle teste da tagliare, e alla svelta.
        E cosi',nel 1992, parte la prima procedura di mobilita' e il
        Sindacato, in particolare la FIOM, deve  dimostrare di saper
        affrontare una situazione deteriorata senza lasciare i lavo-
        ratori indifesi di fronte all'arroganza aziendale.  A questa
        segue una procedura di Cassa Integrazione Guadagni ed una ul
        teriore Procedura di Mobilita' resasi necessaria per risolve
        re la citata problematica BTR (Bridge To Retirenment).
        Abbiamo voluto chiamarla  "la fase della faccia feroce"  per
        ricordare come IBM non si sia neppure preoccupata  dell'umi-
        liazione  subita, umanamente  e  professionalmente, da tante
        di persone di valore che hanno fatto la fortuna di questa a-
        zienda nel corso di molti anni, e della  sensibilita' di chi
        ha fatto di IBM una ragione di vita.

        * IL SINDACATO NELLA TEMPESTA
        Il problema piu' grande  nella fase della "faccia feroce" e'
        rappresentato dalla estrema difficolta' che incontrano i la
        voratori in IBM nel guardare se' stessi e i colleghi con oc
        chi diversi da quelli dell'azienda; nel considerarsi in pri
        mo luogo come persone  capaci di dignita' e di solidarieta'
        collettiva contro l'arroganza e le scelte sbagliate del ma-
        nagement.
        Nei  passaggi  piu' difficili, il vuoto  lasciato da questa
        "delega totale" dei dipendenti verso l'azienda si e' manife
        stato drammaticamente: in un primo momento, come  negazione
        acritica del conflitto in corso accompagnata da qualche ge-
        sto di  aggressivita' verso chi, come i delegati sindacali,
        invitavano a un esame di realta'.
        Poi con  esperienze di  depressione e di angoscia, a fronte
        di un lutto difficile da elaborare come il  "tradimento" di
        un'azienda che aveva modellato persino la vita privata del-
        le persone.
        Infine, alla prima bonaccia, una impressionante  rimozione,
        la speranza del risveglio da un incubo spaventoso ma passeg
        gero.
        In questa tempesta, la FIOM ripropone i suoi valori di soli-
        darieta', di rifiuto  della  demagogia e del cinismo, di ri-
        cerca  pragmatica di ogni soluzione, anche tattica e parzia-
        le, che permetta  di  raggiungere  l'obiettivo  fondamentale
        della salvaguardia dei posti di lavoro.  E cosi' si incomin-
        cia a  ridisegnare  il costo del lavoro e si convincono alla
        mobilita', come passaggio dal lavoro alla pensione, quei la-
        voratori che ne hanno i requisiti.
        Ma il successo, vero quanto incompreso, della tattica sindaca
        le si realizza quando, dopo un difficile ed estenuante  brac-
        cio di ferro,  si riesce a restituire ai cassintegrati digni-
        ta' e lavoro, si risolve il problema  dei  B.T.R. e si agisce
        ancora sul costo del lavoro intervenendo, pero', solo sui su-
        perminimi individuali.
        In questo caso IBM perde, almeno culturalmente, una importan-
        te battaglia: subisce cioe' l'iniziativa del  Sindacato,  che
        respinge un piano di  delegittimizzazione  messo in atto  nei
        suoi confronti, opera un intervento  deciso nei confronti del
        salario discrezionale imponendo  la famosa  franchigia  delle
        Lit.  600.000 - che diventano, cosi', salario contrattato - e
        conquista garanzie occupazionali fino a tutto il 1997.
        Oggi possiamo con orgoglio dire che nessun lavoratore o lavo-
        ratrice ha perso il posto di lavoro  ed  altri ha raggiunto o
        stanno raggiungendo la pensione con garanzie e "bonus" di ac-
        compagnamento non disprezzabili.
        E la FIOM puo' vantarsi di avere avuto un ruolo  determinante
        nel raggiungimento di questi risultati, perseguiti con un ri-
        spetto puntiglioso del metodo democratico: ogni passaggio, o-
        gni accordo vengono  sempre realizzati attraverso il rapporto
        diretto con i lavoratori e la legittimazione di un voto refe-
        rendario che mai ha smentito l'operato del sindacato.
        Su queste fondamenta di liberta' e di democrazia si basa l'in
        tervento sindacale, e da cio' trae la forza per continuare la
        lotta in difesa dei lavoratori.

        * DIALISI E FLESSIBILITA'.
        Qual'e' lo scenario che adesso ci troviamo di fronte?
        IBM si appassiona  allo  slogan  del momento:  flessibilita'.
        Questa flessibilita' viene realizzata utilizzando capillarmen
        te tutto quanto e' consentito dalle leggi e dagli accordisin
        dacali vigenti, in particolare i Contratti di Formazione lavo
        ro e Contratti a Tempo Determinato, e continuando adestrena-
        lizzare segmenti di produzione verso "terze parti" senza po-
        tere contrattuale e spesso minuscole.
        Ad una azienda che persegue ostinatamente la precarieta', ov-
        vero l'utilizzo di lavoratori e  lavoratrici senza alcuna ga-
        ranzia occupazionale, si contrappone un Sindacato che, con pa
        zienza ed ostinazione, contratta ottenendo assunzioni  attra-
        verso la trasformazione  di  C.F.L.  e "Temps" in contratti a
        tempo indeterminato.
        Spesso queste trasformazioni sono modeste numericamente e ot-
        tenute anche ai margini degli accordi, ma sempre rivendicabi-
        li legittimamente come un risultato ottenuto in condizioni di
        estrema difficolta'.
        Ma il lato piu' odioso della politica aziendale e' rappresen-
        tato da cio' che, ormai tutti, siamo abituati a chiamare come
        un processo di dialisi: si tratta  di  un ricambio del sangue
        realizzabile con l'espulsione dei dipendenti piu'  anziani in
        possesso delle retribuzioni  piu' alte (fuori mercato come le
        definisce IBM), per acquisire nuovi  assunti, come gia' detto
        per lo piu' precari, con scarso potere  contrattuale anche in
        in termini di professionalita'.


            IL PROGETTO DELLE R.S.U. FIOM CGIL NEI PROSSIMI 3 ANNI
            ------------------------------------------------------

        In questa situazione, nelle sedi di Milano, Segrate e Basiano
        e' stata avviata la procedura per la elezione delle Rappresen
        tanze sindacali unitarie.
        Molte sono le cose da fare ed inizieremo dalle piu' semplici;
        non vale la  pena di soffermarsi sulla necessita' di una pre-
        senza sindacale in azienda, perche' tutto quanto fin qui det-
        to costituisce la spiegazione  della  necessita' di avere una
        Rappresentanza Sindacale Unitaria qualificata ed efficiente.

        * GLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
        Particolare cura abbiamo dedicato alle comunicazioni  e  cio'
        e' dimostrato dalla  qualita' delle bacheche sindacali presen
        ti all'ingresso di ogni sede e  dalla  meticolosita'  con cui
        curiamo la forma ed il contenuto dei nostri comunicati.
        Ma accanto alle bacheche e ai volantini, strumenti tradiziona
        li del sindacato, utilizziamo  INTERNET con un sito offertoci
        dalla CGIL Lombardia e gestito direttamente da noi (utilissi-
        mo anche per comunicare con l'esterno) e con la bacheca elet-
        tronica.   La conquista di questo diritto dell'era telematica
        e' stato perseguito con  ostinazione dalla  R.S.U. e ottenuto
        nelle forma efficace che oggi tutti i lavoratori possono con-
        statare.
        Ci proponiamo ora di  creare uno spazio  di informazione, di-
        scussione e  proposta  sull'organizzazione del lavoro in IBM;
        saranno invitati a contribuire tutti coloro disposti ad offri
        re informazioni, riflessioni, esperienze, proposte su argomen
        ti di interesse generale per i lavoratori.
        Questi lavori verranno pubblicati tramite  INTERNET  ed even-
        tualmente anche in forma cartacea.

        * DIRITTI
        Le vicende di  questi ultimi  anni ci hanno dimostrato quanto
        scarsa sia, da parte di  colleghe  e  colleghi, la conoscenza
        dei propri diritti: promuovere  la conoscenza e la consapevo-
        lezza di tali diritti, ci sembra un modo per costruire capaci
        ta' individuale e collettiva  di rivendicazione e risposta ad
        abusi ed interpretazioni di comodo delle regole che discipli-
        nano un rapporto di lavoro.
        Uno degli obiettivi da perseguire sara' quello di dare una in
        formazione chiara ed approfondita sui Contratti Collettivi Na
        zionali ed Aziendali e sulle principali norme di Legge in ma-
        teria di lavoro dipendente.

        * OCCUPAZIONE
        Abbiamo di fronte una azienda che subisce, perdendo progressi
        vamente autonomia decisionale, decisioni prese in paesi diver
        si dall'Italia.
        Intanto si tratta di valorizzare il ruolo, almeno da un punto
        di vista informativo,  che potra' avere, alla conclusione del
        negoziato  recentemente iniziato, il Comitato Aziendale Euro-
        peo; un organismo importante questo, nato a seguito di una di
        rettiva della Comunita' Europea  recepita dalle  legislazioni
        di vari paesi e composto da Rappresentanti degli imprenditori
        e dei lavoratori nelle aziende multinazionali.
        Nel Comitato Internazionale che sta svolgendo, appunto, la ne
        negoziazione per la cosituzione del C.A.E., abbiamo, attraver
        so il nostro Coordinamento Nazionale, un ruolo importante che
        trae le sue origini dalla lunga opera  svolta all'interno  di
        "IBM WORKERS INTERNATIONAL SOLIDARITY" (associazione interna-
        zionale  fra sindacati  operanti in IBM in tutto  il mondo) e
        auspichiamo di poter consolidare tale ruolo nell'interesse an
        che di tutti i nostri colleghi.
        Ma cio' che ci tocca di piu' rispetto all'autonomia decisiona
        le del management italiano, e' l'imposizione che esso subisce
        in relazione al numero degli occupati e alla  definizione de-
        gli assetti organizzativi: in poche parole tagli occupaziona-
        li decisi all'estero.
        IBM gia' ha  richiesto  una  ulteriore procedura di mobilita'
        tentando di aggirare i vincoli  imposti dall'accordo del mag-
        gio 1995 e si e' trovata di fronte ad un Sindacato  fermo nel
        far rispettare quanto conquistato col citato accordo.
        Ma dobbiamo prepararci  ad  ulteriori tentativi e soprattutto
        dobbiamo capire che atteggiamento assumere.
        Questa e' una discussione aperta con le Organizzazioni Sinda-
        cali e all'interno del Coordinamento  Nazionale  di Gruppo ed
        e' ovviamente condizionata dalle possibili modificazioni  che
        la Previdenza potrebbe  subire  in Italia, ma senza dubbio e'
        un sara' un passaggio obbligato nell'immediato futuro.
        La R.S.U. in IBM ha sempre evitato la "purezza" come stereoti
        po utile a giustificare esclusivamente un atteggiamento recal
        citrante alle decisioni, mentre ha sempre accettato di gesti-
        re ristrutturazioni a condizione che vengano rispettati e tu-
        telati i diritti  individuali di ogni lavoratore e sia sempre
        garantita la massima democrazia  rispetto  alle decisioni che
        li riguardano.
        Vanno inoltre meglio identificate e tenute sotto controllo le
        gia' citate forme di contratti atipici (C.F.L. e Temporanei),
        le varie forme di  "consulenze"  e di utilizzo  di lavoratori
        esterni per lo svolgimento di mansioni  di competenza dei di-
        pendenti IBM ed infine, va posta particolare attenzione  alle
        problematiche riguardanti l'orario e lo straordinario
        A questo proposito, la R.S.U. intensifichera' l'azione  nego-
        ziale e, se occorre, legale a supporto della tesi, sempre so-
        stenuta, del diritto ad una forma di pagamento degli straordi
        nari anche per i lavoratori di sesta e settima categoria:  si
        tratta di un compito complesso ma, ormai, irrinviabile ed ir-
        rinuciabile per sanare una situazione di abuso ormai divenuta
        intollerabile.

        * RETRIBUZIONE
        Questo punto e' di grande semplicita': chiediamo  il rispetto
        dell'accordo del 22  maggio  1995  e quindi che si concluda a
        breve la contrattazione sul Premio di risultato.  Ovviamente,
        al di la' degli indicatori  che  potranno  essere utilizzati,
        deve essere chiaramente definito un gettito retributivo certo
        per tutti i lavoratori.

        * TELE LAVORO
        Si tratta, anche in questo caso, di un terreno  difficile  di
        confronto con l'azienda: sia perche' implica profonde modifi-
        cazioni nell'organizzazione del lavoro (peraltro gia' eviden-
        ti per sistemisti e rappresentanti), sia per l'assenza di una
        legislazione al riguardo nel nostro Paese.
        Su questa questione,  attraverso  il Coordinamento Nazionale,
        abbiamo dato un notevole contributo  ad una proposta di legge
        in materia che  sara'  in tempi brevi oggetto di  discussione
        nelle Istituzioni preposte  e,  auspichiamo, anche oggetto di
        delibere legislative.
        Continueremo il nostro impegno soprattutto per quanto riguar-
        da le normative che dovrebbero interessare tutti gli assegna-
        tari del "Port-It" e che gia' sono  state, nel recente passa-
        to, oggetto di deciso intervento da parte nostra.
        In particolare, ricollegandoci  al  tema dello  straordinario
        gia' trattato in precedenza, val la pena ricordare i risulta-
        ti del questionario sull'orario di lavoro: essi hanno eviden-
        ziato che, attraverso il port-it, IBM ha potuto  incrementare
        i carichi di lavoro e realizzare una sensibile crescita, tut-
        ta gratuita, delle ore effettivamente lavorate.


                                 CONCLUSIONI
        Un documento, un programma ha sempre, inevitabilmente,  molti
        difetti: schematismo, sottovalutazione  di  alcuni argomenti,
        trattazione incompleta di altri e limiti in generale.
        Non si voleva, del resto, fare  una pubblicazione, ma sempli-
        cemente tentare di capitalizzare l'esperienza  vissuta  e, da
        cio', trarne orientamenti per il futuro.
        Questo programma, pur definendo linee essenziali e ferme nel-
        la testa dei  Rappresentanti Sindacali della FIOM-CGIL, vuole
        soprattutto essere uno strumento  di dibattito, di crescita e
        di sviluppo per gli estensori e per gli elettori: insomma vuo
        le essere un documento aperto.
        Cio' che piu' conta e' la disponibilita' al confronto con tut
        te le idee  ed  alla  critica  quando questa e'  costruttiva.
        Continueremo a ricercare  il superamento della pura delega al
        Rappresentante Sindacale, per ottenere  la partecipazione che
        e' garanzia vera di una democrazia concreta.
        Certo, "PARTECIPAZIONE" come linfa vitale, come condizione es
        senziale prima di tutto del vivere civile e poi della democra
        zia: una democrazia fondata sulla costruzione collettiva del-
        le decisioni, sul coinvolgimento nelle  iniziative a sostegno
        di ogni  rivendicazione  e  sulla rappresentanza  liberamente
        scelta da tutti i lavoratori.