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Comunicato [JV con Fiat, rimpiazzi nelle sedi periferiche]


Da: Occupazione, forza lavoro, scorpori, trasferimenti, acquisizioni

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Le acquisizioni e i conferimenti d'azienda in corso in questi mesi rappresentano un aspetto di una riorganizzazione di IBM che potrebbe risultare altrettanto profonda di quella, traumatica, operata nei primi anni Novanta.

A livello mondiale, IBM assorbe Lotus e Informix: Lotus, per rafforzare l'area di prodotti Office a fronte dell'invadenza di Microsoft, ma liquidandone le specificità di cultura aziendale; Informix, alla ricerca di una sinergia di prodotti e di mercato in grado di contrastare i Data Base di Oracle.

In Italia, IBM sta per proporsi al mercato delle applicazioni informatiche e dei servizi con tre grandi strutture: la propria divisione Global Services, una grande "Joint Venture" con Fiat - i cui impatti, innanzitutto sui lavoratori coinvolti, stiamo valutando in questi giorni -, e la rete delle controllate (Selfin e Sistemi Informativi in primo luogo). La ridondanza di questo approccio salta agli occhi di chiunque: a quando "snellimenti" ed esuberi?

La Joint Venture FIAT-IBM, nata da trattative iniziate più di un anno fa e volta a contrastare l'espansione di EDS (il braccio informatico di General Motors, l'alleato di Fiat ...), ha certamente alcune ragioni industriali dalla sua parte (la concentrazione delle competenze sui prodotti ERP - le applicazioni integrate per la gestione delle imprese, quali SAP e JDE - in un'unica struttura in grado di utilizzare in pieno tutte le competenze) ma anche aspetti confusi e preoccupanti per i lavoratori.
Infatti, la decisione di IBM Italia di conferire alla Joint Venture le proprie attività di assistenza e sviluppo ACG rischia di gettare nella confusione migliaia di clienti, che su questa piattaforma stanno tuttora investendo. Il Coordinamento condivide le preoccupazioni espresse dai lavoratori nelle loro assemblee sul futuro occupazionale e professionale causate da questo conferimento di ramo d'azienda. Queste preoccupazioni nascono dall'analisi della realtà di un prodotto ACG in via di superamento sul mercato, e dalla necessità di mantenere cospicui finanziamenti per continuare lo sviluppo di prodotti innovativi e dai dubbi che questa necessità venga confermata nella Joint Venture. Le difficoltà incontrate negli ultimi anni per far compiere al prodotto ACG un salto tecnologicamente qualitativo rendono particolarmente grave e preoccupante la decisione di conferire alla Joint Venture la struttura APDC e una parte di Semea Sud.

In questo quadro di cambiamento, occorre una forte capacità di controllo dei lavoratori e delle Rappresentanze Sindacali che sappia tutelare non solo l'occupazione, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, nelle aree geografiche in cui è attualmente localizzata, ma anche denunciare e contrastare operazioni industriali di dubbie prospettive.

Già IBM è in grave ritardo nel rispetto degli accordi sindacali relativi al rimpiazzo dei lavoratori usciti in mobilità dalle sedi periferiche: a oggi IBM ha ottemperato per circa la metà delle assunzioni e trasferimenti previsti e non si può che dare un giudizio di insufficienza e di insoddisfazione, relativamente al percorso fin qui effettuato, sia per quanto attiene i tempi che i metodi. Sono previsti due ulteriori appuntamenti, il primo in azienda a fine luglio, il secondo all'Assolombarda a settembre per verificare il rispetto dell'accordo.

Il Coordinamento Nazionale sta seguendo con la dovuta attenzione l'evoluzione della situazione; si impegna a tenere costantemente informati i lavoratori e a intraprendere tutte le iniziative che si renderanno necessarie.

Coordinamento Nazione RSU IBM Italia

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