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Da: Forum; Politiche aziendali e risultati economici

RIFLESSIONI SUI SERVIZI - UN TEMA IMPORTANTE E ATTUALE [di A3]

CHI FA I SERVIZI IN IBM E COME IBM INTENDE FARE I SERVIZI

Penso che tutti coloro che sono impattati nel business dei servizi in IBM , ad esempio la GLOBAL SERVICES, si stiano domandando da tempo come sarà il loro futuro e soprattutto in quale struttura saranno collocati .

Facendo un breve passo indietro , sembrano passati secoli , ci dobbiamo ricordare che con l'arrivo di Lou Gerstner in IBM venne cambiato totalmente il modo di fare business , anche perchè il mercato non poteva più essere condizionato da IBM , ma andava , giustamente , per la propria strada .
La prima grossa rivoluzione fu proprio quella di dare maggior enfasi , anche in pratica , al business legato ai servizi .
Vennero fatte delle divisioni aziendali ad hoc in cui confluirono le persone che già si occupavano di servizi all'interno di IBM , e per la prima volta vennero attinte risorse dal mercato esterno , anche con notevole dispendio di risorse finanziarie .
Però tutto andò nel verso giusto , nel senso che la strada era quella corretta , e in breve tempo la percentuale di business aziendale che i servizi davano si portò vicina al 50 % , con proiezioni che ancora la facevano crescere .
Attualmente il settore non è più trainante come prima ma per fortuna c'è un grosso ritorno dell ' Hw Mainframe e del Sw di base che da sempre sono i veri portatori di profitto in azienda .

In Italia ovviamente fu seguita la stessa strada , che ha portato a ottimi risultati .
La realtà italiana si è particolarmente distinta nel perseguire i propri obiettivi facendo dilatare il numero delle consociate acquisite o realizzate ex-novo che facevano servizi .

Negli ultimi anni abbiamo assistito all'aumento di risorse non tanto in Global Services IBM che comunque è cresciuta , quanto nelle consociate più importanti.
Penso a Sistemi Informativi , CGI , Selfin , Proxima , Sic e altre più piccole .
Queste società da sole occupavano ormai circa 2000 - 3000 persone , con skill professionali notevoli e mirati al settore di business che IBM aveva indicato .
Nel 2001 abbiamo assistito ad una accelerazione in tal senso con l'accordo fatto con Fiat e la creazione di Global Value ( scimmiottando forse il nome Global Services in IBM ) .
Sicuramente questo accordo ha portato business e fatturati in IBM ma anche in Fiat , creando una realtà di 2500 - 2800 persone , con svariati skill professionali a volte anche poco pregiati sul mercato attuale dell' ICT .
Allo stesso tempo venivano accorpate in Global Value sia CGI , che Proxima, che Sic e la neonata ACG che portava in dote i circa 10.000 clienti delle PMI con questo Software applicativo , un piccolo ERP Italiano fatto in IBM nel laboratorio di sviluppo di Roma e Bari.
In questo modo IBM usciva definitivamente dallo sviluppo applicativo , dando un segnale di come voler portare avanti in futuro i suoi business diretti .
Come se non bastasse IBM procedeva ad un altro accorpamento tra Sistemi Informativi e Selfin , che dava corpo ad una realtà di oltre 2000 persone circa .

Tutto questo dinamismo portava ad avere all'interno del gruppo IBM - Italia 3 grosse realtà che si occupavano di servizi sul mercato italiano e/o South ( prevalentemente per Global Services ).
La sfida che il management IBM dovrà vincere ora sarà quella di far convivere le 3 realtà , facendole diventare profittevoli e anzi cercando di conquistare nuove fette di un mercato che non è certamente in questo momento dinamico e ricettivo .
Il tessuto industriale italiano è fatto dalle PMI , e da pochi grandi gruppi privati .
Il grosso del business potrà venire dalla Pubblica Amministrazione che si trova in pauroso ritardo ancora oggi sulle infrastrutture ICT .

Per quanto riguarda le PMI , terreno di conquista dei sistemi Midrange o delle reti di Pc , l'offerta IBM era focalizzata alle ACG e quindi al sistema AS/400 , forse la miglior macchina in essere per facilità d'uso , sicurezza , continuità di servizio e apertura al mondo esterno nonostante i detrattori cerchino di dimostrare il contrario .
Questo sistema ha fatto la fortuna di IBM Italia ( e non solo ) in quanto profittevole essendo sul mercato da molti anni anche se totalmente rinnovato nel tempo .
La sua diffusione sul mercato è stata possibile anche per la capillare rete di Business Partner che IBM ha creato negli anni .
Questa rete che in un primo tempo ha portato dei benefici tangibili , nel tempo col benestare di IBM si è di fatto impossessata del mercato delle PMI anche con proprio Software Applicativo.
In pratica si sono installati dai clienti diventando il referente principale per l' ICT aziendale.

Nella Pubblica Amministrazione non si è andati per ora oltre alle buone intenzioni o alle sigle di moda , chiaramente tutto dovrà però procedere velocemente .

Tutto questo , tornando ai servizi , ha portato ad una concorrenza spietata tra una parte delle 3 realtà con il risultato di creare attrito soprattutto nelle persone della Global Services che per ora sono l'anello debole della catena , in quanto si collocano sul mercato con prezzi alti e con skill professionali , non sembra vero ma è così , non sempre adeguati .

Come dicevo prima la vera sfida di IBM sarà quella di riuscire a dare lavoro a tutti e con profittabilità secondo i parametri della casa madre Americana .
Dovendo lavorare su risorse umane , in quanto alla base del mercato dei servizi , le difficoltà sono anche di ordine motivazionale poichè è necessario un ricambio completo di mentalità verso le nuove professioni legate al mondo e-business in particolare il mercato B2B .
IBM si posiziona bene con la piattaforma di WebSphere supportata dal data base DB2 e dai prodotti di MQ Series . Sono prodotti validi e duttili che in Italia ancora non decollano come sperato essendo forte la presenza di Microsoft ma anche di BEA e I2 .
Va detto però che sulla fascia alta di clienti , quali banche e simili , la copertura di mercato di IBM è molto alta , e questi alla fine sono i clienti che IBM vuole tenere stretti .
Questa volta il nodo cruciale è la conoscenza dei prodotti e quindi il trasferire il sapere da IBM alle Sofware House oppure ai grandi clienti.
Dico grandi clienti in quanto per costruire e gestire un portale degno di tale nome si debbono preventivare anche milioni di Euro .
Avendo spostato tutte le aspettative su questi mercati , ecco che appare il vero problema di IBM con le proprie persone da riqualificare in toto o parzialmente .
Molto è stato provato , a cominciare da seminari interni di Growth Workshop a tema , ma credo con pochi risultati .

Il futuro lo vedo positivo per chi sarà riuscito ad integrarsi in questo nuovo modo IBM e con l'adeguarsi alle Blue Print strategiche americane.
Per gli altri , vecchietti o no , si prospettano giorni difficili , in quanto ormai il sistema di misurazione delle risorse si è affinato in tal modo da evidenziare subito le persone low - profit in Azienda .

Spero che queste mie riflessioni facciano nascere un dibattito tra tutti noi in IBM .