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"FACCIAMO DA SOLI: SE SERVIRA', VI CHIAMEREMO"


Da: Occupazione, forza lavoro, scorpori, trasferimenti

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In occasione dell'incontro informativo annuale svoltosi il 21 aprile 2005 presso la sede di AssoLombarda, la Direzione IBM ha dichiarato che gli affari in Italia vanno molto male: il fatturato nel 2004 si è ridotto del 9% rispetto all'anno precedente e anche il primo trimestre del 2005 presenta risultati deludenti. Sempre secondo la direzione aziendale, in un quadro internazionale (dove il fatturato Corporation cresce del 4%) ed europeo, IBM Italia realizza dei risultati particolarmente preoccupanti operando in un mercato caratterizzato da un'assenza totale d'investimenti sia nel settore pubblico sia nel settore privato; in particolare le piccole e medie imprese, verso le quali IBM deve acquisire maggiore competitività e aggressività, si rifiutano di crescere e d'investire.

Pertanto IBM Italia ha dichiarato che rivedrà la sua presenza geografica, L'occupazione e i costi. Contestualmente la Direzione Aziendale ha annunciato l'avvio a breve di un programma dimissioni volontarie e incentivate precisando che, se i risultati di tale programma dovessero rivelarsi insufficienti, richiederà alle Organizzazioni e Rappresentanze Sindacali un ulteriore incontro per ritornare sull'argomento oltre a discutere d'interventi sul costo del lavoro.

Nonostante le ripetute richieste di chiarimento da parte del Sindacato, IBM si è rifiutata di fornire ulteriori dettagli (ivi compresi utili o perdite di bilancio) e di quantificare l'esubero occupazionale che ha ribadito essere conseguenza dei pessimi risultati economico-finanziari.

Per quanto riguarda il progetto "Integrated Delivery CENTER" (I.D.C.) e l'assorbimento nel medesimo delle attività svolte attualmente dal "Delivery Service" di Vimercate, IBM ha confermato il trasferimento in Repubblica Ceca delle medesime attività e il numero di lavoratori che ne subiranno le conseguenze: 150 in totale di cui 30 dipendenti di Medio System; IBM ha inoltre dichiarato che circa il 70% di questi colleghi potranno essere riqualificati e ricollocati all'interno dell'azienda, mentre, per il rimanente 30%, potrebbero nascere problemi di difficile soluzione. L'Azienda ha anche dichiarato di non potersi fare carico dell'impatto economico e sociale sul territorio provocato dal trasferimento all'estero di queste importanti attività ad alto contenuto tecnologico e professionale.

Il 21 aprile si è discusso anche di:

· Chiusure e ferie collettive: la Direzione Aziendale ha confermato il calendario già comunicato; le R.S.U. di Roma hanno consegnato le firme raccolte tra i lavoratori per protestare contro le chiusure decise da IBM e richiederne la modifica; il Coordinamento Nazionale ha insistito sulla necessità di una comunicazione formale ai lavoratori chiamati a lavorare durante le chiusure aziendali con la quale si chiarisca anche che le maggiori spese, ad esempio di trasporto e/o per il pasto, saranno a carico dell'azienda;

· Situazione preoccupante di Global Value e possibili ricadute su IBM: la Direzione, che non ha smentito le voci di un ridimensionamento anche occupazionale di G.V., ha dichiarato che l'eventuale rientro in IBM dei lavoratori ivi trasferiti e/o assegnati sarà gestito senza problemi.

Il Coordinamento Nazionale R.S.U. IBM e le Organizzazioni Sindacali, riservandosi di valutare e discutere più approfonditamente la grave situazione e il comportamento della Direzione Aziendale, hanno intanto fatto rilevare quanto segue:

1. Il reticente comportamento aziendale non consente una visione chiara e trasparente della situazione e rende conseguentemente impossibile al Sindacato l'esercizio del suo ruolo e delle sue prerogative nell'interesse dei lavoratori; quanto appena affermato vale anche per quanto riguarda la totale assenza di un piano industriale o, comunque, della strategia e degli strumenti con i quali IBM intende affrontare la crisi aziendale che dichiara;

2. Il comportamento aziendale non può che essere interpretato come un rifiuto pregiudiziale del confronto con il Sindacato e lascia trasparire l'intenzione di rivolgersi, eventualmente, al medesimo solo dopo che, esaurite tutte le iniziative unilateralmente decise, avrà bisogno di ricorrere agli ammortizzatori sociali: ciò può seriamente pregiudicare il normale svolgimento delle relazioni sindacali fino a comprometterle nel momento in cui sarebbe necessario il concorso di tutte le parti sociali per la risoluzione dei seri problemi aziendali;

3. Non è tollerabile la continua delocalizzazione di attività importanti: i trasferimenti a Madrid delle attività del Customer Fulfillment e a Brno delle attività del Delivery Service di Vimercate, già nella loro gravità, rappresentano i prodromi di un processo di distruzione dell'intelligenza e capacità produttiva di IBM Italia;

4. Nel "management" aziendale è totalmente assente qualsiasi capacità di autocritica; IBM attribuisce unicamente al mercato la responsabilità della sua situazione economica e finanziaria e non tenta neppure di riconoscere i gravi errori strategici commessi nel passato e più volte denunciati dal Sindacato; a questo proposito basta ricordare:

· il perseverare dell'abbandono di una presenza qualificata sul territorio che ha portato, nel passato, alla chiusura di numerose sedi e impone, oggi, di non perseguire le opportunità presenti, in modo da giustificare poi ulteriori chiusure;

· la pesante perdita di competitività di IBM sul mercato delle piccole e medie imprese causata anche da numerose esternalizzazione e dalla cessione di "asset" strategici (vedi Selfin, ACG,…);

· la progressiva burocratizzazione di tutti i processi aziendali che ha appesantito e limitato fortemente la capacità d'azione di IBM e la sua capacità di risposta alle esigenze del mercato.

Il Coordinamento e le Organizzazioni Sindacali continueranno a tenere informati i lavoratori sull'evolversi (o involversi) della situazione e intraprenderanno tutte le iniziative necessarie per tutelare i lavoratori e l'occupazione più in generale.

Segrate, 22 aprile 2005
Coordinamento Nazionale R.S.U. IBM Italia S.p.A.

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