"HYDERABAD (India): L'IBM aprirà questa settimana il suo quinto centro di sviluppo software in India, ed annuncia l'intenzione di assumere 1000 persone entro la fine del 2005.
Frank Kern, vice presidente di IBM per Asia-Pacific si è detto entusiasta della produttività del territorio indiano e dell'apertura di questo nuovo centro, con il quale l'India raggiunge i 23000 impiegati su cinque siti (Bangalore, Pune, Gurgaon e Calcutta cui si aggiunge Hyderabad)."
Il management italiano di IBM continua a propinarci in tutti gli incontri ufficiali la "necessità" di questa ristrutturazione (che coinvolgerà, guarda caso, proprio 1000 lavoratori italiani) a fronte di una crisi italiana o generalmente europea del settore.
Il management americano di IBM non ha invece alcuna remora a dichiarare le sue intenzioni.
Basta leggere a tal proposito la dichiarazione di Sam Palmisano all'assemblea degli azionisti, inserita e subito rimossa dalla home page di W3, opportunamente decurtata delle affermazioni fatte dal nostro CEO riguardo l'intenzione della company di abbandonare progressivamente il territorio italiano.
La rappresentanza sindacale di IBM e le OO. SS. FIM FIOM UILM continueranno a coinvolgere le istituzioni sulla ristrutturazione IBM.
Ad oggi registriamo l'apertura sia da parte della Regione Lazio che del Comune di Roma, che hanno invitato organizzazioni sindacali e rappresentanti la RSU ad incontri che si terranno nei primi giorni della prossima settimana.