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Politiche industriali e diritti d'informazione.
I membri del Comitato Aziendale Europeo (IBM European Works Council) rappresentano sindacalmente i lavoratori di tutte le aziende controllate e il "management" fornisce informazioni e discute riguardo alle medesime. La stessa visibilità in termini di qualità e caratteristiche della presenza industriale di IBM è necessaria anche a livello nazionale: si richiede perciò il riconoscimento del Coordinamento Nazionale del gruppo IBM - peraltro già costituitosi a livello sindacale lo scorso 22 febbraio al quale dovranno essere fornite, in apposito incontro da svolgersi con periodicità almeno annuale, informazioni riguardanti le strategie di mercato, gli orientamenti, le riorganizzazioni ivi comprese eventuali ipotesi di cessione o acquisizione d'azienda, la situazione economica ed occupazionale, le politiche di gestione del personale, i programmi e le prospettive. Particolare attenzione dovrà essere dedicata ai programmi formativi e, fra questi, a quelli finalizzati alla riqualificazione professionale del personale la cui attività è stata trasferita.
Presenza di IBM sul territorio.
La presenza sul territorio è uno degli strumenti più importanti per il successo di IBM in Italia, che ha caratteristiche assolutamente diverse dagli altri maggiori Paesi europei, e non c'è dubbio che le ex filiali, impropriamente dette periferiche, sono fondamentali per la realizzazione di questa presenza. Esse non possono essere un presidio puramente geografico sempre eliminabile a fronte di operazioni di accentramento delle attività o di riduzione del numero di lavoratori occupati: devono, invece, rappresentare la prova della qualità ed eccellenza dei prodotti e servizi IBM il più possibile vicino al mercato. Per questi motivi si richiede che le citate sedi periferiche diventino o sviluppino la loro caratteristica di centri di competenza e alta specializzazione, invertendo così l'attuale tendenza all'impoverimento degli "skill" e alla sottrazione della commercializzazione, assistenza e sviluppo dei prodotti più importanti.
Importo Forfettario
L'importo forfettario di cui all'art. 4 dell'accordo sindacale aziendale del 9 ottobre 1989, è stato ricontrattato nel 2002 e definito in 15,00 lordi. Si richiede di elevarlo a 45 lordi.
Premio di risultato.
Il valore minimo garantito della base di calcolo, denominata Base di Riferimento per Fasce (B.R.F.), per la determinazione dell'ammontare del Premio di risultato liquidato ad ogni lavoratore, è stabilito dall'accordo sindacale aziendale del 3 ottobre 2000 che lo quantificava, dal 2003, in Lit. 1.700.000 ( 877,98). Si richiede:
- L'elevazione a 2.000 del valore minimo garantito della B.R.F.;
- Come da prassi ormai consolidata, la liquidazione del Premio di Risultato nel mese di marzo;
- La comunicazione al Coordinamento Nazionale R.S.U., entro il mese di Gennaio di ogni anno, dei risultati operativi che determinano la percentuale, univoca per tutti i settori in Italia, da applicare alla B.R.F.; ciò riconduce, tra l'altro, ad una pratica rispettosa dell'accordo sindacale istitutivo che, all'art. 1, così recita: "Le parti ( )hanno convenuto di prendere a base di calcolo per la determinazione del PdR, parametri economici relativi a livelli organizzativi sovranazionali. Tali indicatori sono stati identificati sia in quanto universalmente accettati come misuratori di performances aziendali, sia in quanto fanno parte degli elementi di certificazione dei bilanci aziendali e sono stati armonizzati in un unico parametro complessivo denominato "pool IBM"".
Clausola di non assorbibilità.
L'aumento del superminimo individuale in via di liberalità aziendale è sempre motivato dal "management" come conseguenza del merito acquisito dal collaboratore per la particolare qualità della sua prestazione professionale: è incomprensibile la contestuale qualificazione di anticipo rispetto ai futuri incrementi derivanti dalla contrattazione collettiva. Si richiede perciò la non assorbibilità dei superminimi individuali a fronte degli incrementi retributivi derivanti dal rinnovo dei contratti nazionali di lavoro e/o aziendali e una cifra forfettaria pari a 1000 a sanatoria del pregresso.
Cassa assistenza dipendenti Gruppo IBM.
Si richiede il ripristino della contribuzione IBM alla CADGI secondo i criteri in vigore prima del dicembre 1993: l'ammontare del contributo a carico dell'azienda diventerà, perciò, il doppio di quanto versato complessivamente dai dipendenti soci.
Fondo Pensione per i Dipendenti IBM.
Si richiede il ripristino della contribuzione IBM al Fondo secondo i criteri in vigore prima del dicembre 1993: la contribuzione obbligatoria relativa alla prima fascia di retribuzione pensionabile INPS diventerà perciò paritetica nella misura del 2% della retribuzione di ogni lavoratore socio del fondo medesimo. Si richiede, inoltre, l'abrogazione delle differenze contributive a carico di IBM per quelli con anzianità aziendale di servizio inferiore a 10 anni e ciò anche in considerazione del peggioramento delle loro prestazioni previdenziali pubbliche future.