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Da: Occupazione, forza lavoro, scorpori, trasferimenti; Politica aziendale e risultati economici; Sedi periferiche; Parlamento e Governo italiani, istituzioni locali

PRESENZA IBM SUL TERRITORIO

Dopo un anno dall'inizio della trattativa per il contratto integrativo aziendale ci ritroviamo a discutere sulla politica industriale dell'IBM nelle periferie.

La denuncia inoltrata lo scorso anno evidenziava una progressiva rinuncia della presenza diretta sul territorio a favore dei propri Business Partner e delle aziende controllate, quando non addirittura della televendita.

In questo modo sono stati cancellati numerosi posti di lavoro in IBM e, contemporaneamente, si è persa la conoscenza del territorio con inevitabili perdite di quote di mercato. La motivazione dichiarata è la scarsa redditività di alcuni segmenti di business, ma in realtà sembra stare tutta dentro un ritirarsi della IBM nei soli mercati ultra profittevoli rappresentati o dai trend elevati (con crescite del 20% annuo) o dai margini di profitto altissimi.

A fronte di una strategia che va verso i mercati ad alto profitto, però, IBM non è stata in grado, in Italia, di acquisire nuove missioni e di avviare un processo di riqualificazione delle proprie risorse.

In conseguenza di ciò stanno avvenendo:

· processi generali di trasferimento fuori dall'Italia di processi lavorativi

· progressiva rinuncia alla presenza diretta IBM sui territori

Le conseguenze sono negative sul piano:

· sia dello sviluppo sociale ed economico dei territori, con chiusura e impoverimento delle sedi

· sia sulla crescita professionale e sulle motivazioni dei lavoratori

La scelta di sostituire la propria presenza diretta sui territori con meccanismi di sub fornitura, che hanno l'obiettivo immediato di ridurre i costi, se non gestito correttamente comporta e ha comportato nel tempo, perdita di mercato e di opportunità di crescita.

La perdita di contatto diretto con i clienti, si sta traducendo in una perdita di conoscenze e di saperi diffusi nel territorio, punto di forza tradizionale della IBM.

Altra fonte di preoccupazione, conseguente peraltro a quanto sopra indicato, è che la IBM Italia dipende pericolosamente per circa il 70% del suo fatturato da pochissimi grandi clienti, nonostante in Italia più del 90% dell'impresa sia media o piccola. Questa tipologia d'impresa, insieme agli Enti Locali, rappresenta il tessuto economico fondamentale, la spina dorsale del nostro paese.

Nel 2008 il mercato delle PMI (General Business) è stimato di 7.3B$ (il 35,9% dell'intero mercato IT); quello Pubblico è stimato di 3,9B$ (il 19,7% dell'intero mercato).

Non va quindi ignorato che L'Italia, per le sue tradizioni storiche, la sua struttura cittadina, la sua configurazione geografica, è il paese delle autonomie locali e delle piccole-medie imprese e che per quanto riguarda le realta del Mezzogiorno, ma non solo, vi è la la possibilità di partecipare al grande progetto di integrazione europea, anche utilizzando finanziamenti e provvidenze specifiche (Ved. Allegato A).

Non si può abbandonare il territorio, in Italia.

Per quanto sopra indicato, il Coordinamento, e le RSU, hanno ritenuto necessario richiedere una inversione di tendenza inserendo nella piattaforma integrativa (vedi http://www.rsuibm.org/2006o12.htm) l'argomento "Presenza di IBM sul territorio", di cui riportiamo il testo:

"...Per questi motivi si richiede che le sedi periferiche diventino e sviluppino la loro caratteristica di centri di competenza ed alta specializzazione, invertendo così l'attuale tendenza all'impoverimento degli skill ed alla sottrazione della commercializzazione, assistenza e sviluppo dei prodotti più importanti".

Si chiede pertanto di avviare un confronto basato sui seguenti obiettivi generali:

· bilanciamento della presenza, anche commerciale e diretta, della IBM sui territori

· partecipazione al processo di integrazione europea

· dare pari opportunità di crescita e di sviluppo professionale ai lavoratori delle sedi territoriali periferiche

da raggiungere mediante la ripresa di una politica industriale che determini:

1) Investimenti, in termini di risorse economiche ed umane finalizzati ad una maggiore presenza commerciale nel territorio.

2) Incremento dei presidi territoriali IBM a supporto delle attività commerciali.

3) Programmi di formazione professionale, indirizzati ai lavoratori che operano nelle periferie, finalizzati alla copertura dei nuovi mercati e all'ottenimento di competenze professionali richieste dal mercato.

4) Investimento nelle strutture tecnologiche di collaborazione in IBM che consentano una integrazione dei team a livello nazionale / internazionale.

5) Valorizzazione delle competenze territoriali anche al fine di incrementare i rapporti di collaborazione IBM con le Università e Parchi Tecnologici per creare e sostenere i centri di eccellenza.

6) Avvio di attività volte a creare in modo permanente sul territorio, strutture di ricerca in ambiti tecnologici di alto profilo, anche con l'utilizzo, nelle fasi di start up dei fondi strutturali europei.

Coordinamento Nazionale RSUIBM Italia S.p.A.

Allegato A:

Con la Finanziaria 2008 (legge 244/07) diverse misure favoriscono il tema in discussione . Ne riportiamo solo alcune significative:

1) Sgravi fiscali per la collaborazione con Istituti Universitari

2) Al fine di avviare l'informatizzazione della P.A., obbligo di riduzione dell'uso della documentazione e della corrispondenza cartacea.

3) Utilizzo della comunicazione VOIP.

4) – Sgravi e incentivi alle imprese

TAGLIO DI CINQUE PUNTI E MEZZO DELL'ALIQUOTA IRES (dal 33% al 27,5%)

RIDUZIONE DELL'IRAP dal 4,25% al 3,9%

"OPZIONE IRES" al 27,5% per le imprese personali di solito soggette all'Irpef

Aumenta il credito d'imposta alle imprese sulle spese per ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO in collaborazione con università ed enti di ricerca pubblici.

Ridotti gli oneri sociali per le IMPRESE INNOVATRICI durante la fase di start up.

5) "Bonus Sud"

Intervento di grande rilievo, sul piano teorico e sostanziale, di politica dell'occupazione nelle aree del Mezzogiorno. Al fine di incrementare i tassi di impiego stabile dei lavoratori nel meridione, la Finanziaria 2008 prevede dei consistenti incentivi fiscali alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dai datori di lavoro che operano nelle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise.

A questi datori viene infatti concesso, per il triennio 2008-2010, un credito di imposta pari a 333 euro per ciascun lavoratore assunto con contratto a tempo indeterminato e per ciascun mese. Il credito sale a 416 euro mensili nel caso l'assunzione riguardi lavoratrici donne rientranti nella definizione di lavoratore svantaggiato contenuta nel regolamento della Commissione europea n. 2204/2002 (articolo 2, lettera f, punto XI).

Il credito di imposta verrà calcolato considerando la differenza tra il numero di lavoratori a tempo indeterminato rilevato per ciascun mese del 2008 e seguenti e il numero medio di lavoratori dello stesso tipo occupati nell'arco dell'intero 2007. In caso di assunzioni con contratto part time, il credito spetta in misura proporzionale alle ore previste rispetto a quelle del contratto collettivo nazionale di riferimento.

6) Zona Obiettivo 1 della UE.

7) Sgravi fiscali di 5 punti dell'IRAP per le nuove assunzione a tempo indeterminato.

Allegato:

Bari

Nella sede sono presenti le divisioni di GBS e GTS, inoltre, operano da Bari poche risorse nell'area Sales (in particolare GB).

IBM è presente a Bari con un nutrito gruppo di persone delle quali però solo una parte (ACG) operano con una mission specifica. Le altre sono impiegate su attività come risorse GBS in progetti di rilievo, quali ad esempio AMM (Automated Meter Management) a dimostrazione dell'alto livello di professionalità e competenze presenti. Tali competenze e professionalità potrebbero essere meglio indirizzate, al fine di dare senso alla presenza di IBM nel territorio pugliese, attraverso strategie che puntino alla valorizzazione ed allo sfruttamento delle opportunità di business presenti a livello locale. In particolare sono molto attivi i settori dell'avionica con la presenza di Alenia a Foggia e Grottaglie e delle Nanotecnologie a Lecce, che possono fornire ad IBM l'occasione di radicarsi nel territorio anche attraverso l'utilizzo dei finanziamenti disponibili per le attività innovative. Il territorio, inoltre, è noto per i distretti del Calzaturiero, del Salottificio (tra gli altri abbiamo la presenza del Gruppo Natuzzi), del Tessile (con numerose aziende che operano su tutta la filiera), dei trasporti (la Puglia è l'approdo principale del corridoio 9) e della Siderurgia (oltre alle tristi notizie dello stabilimento ILVA ricordiamo che questo è uno dei pochi rimasti in tutta Europa).

La sede di Bari ha proseguito, pur con risorse molto limitate, l'attività che l'ha caratterizzata all'epoca di Semea Sud: Centro di Ricerca. Grazie alla continua ricerca, su aree di Innovation Technology, è stato possibile acquisire e mantenere know-how di alto livello. La ricerca è stata applicata a progetti innovativi quali IBI, ARTDECO e Bioinformatica, che hanno avuto una ricaduta su progetti come ad esempio il progetto alla PDC (Presidenza Del Consiglio).

Si denuncia una mancanza assoluta nel settore della Public Administration che ha comportato la perdita delle Gare di Appalto dei progetti di e-Governement e la mancata partecipazione ad una gara per la Sanità di dimensioni pari a circa un quarto di fatturato di tutta la GBS.

Esempi di applicazione pratica:

Attivare la presenza della divisione General Business al fine di garantire una presenza territoriale maggiore che punti a sfruttare le opportunità che il territorio riesce a manifestare.

Attivare la presenza della divisione di Public Administration in quanto il territorio, pur offrendo numerose opportunità, non riceve da IBM altrettante attenzioni.

Attivare la divisione di Research al fine di riconoscere l'impegno e le capacità innovative che vedono costantemente impegnate alcuni colleghi della sede di Bari su progetti di carattere internazionale (sono già numerose le pubblicazioni su riviste di settore oltre che nel portale AlphaWorks di IBM).

Riconoscere l'attività delle figure professionali della divisione GBS attraverso l'attivazione di un Centro di Competenza nell'area dell'Application Integration.

Cagliari :

In coerenza con la presenza del laboratorio STG di Cagliari, Centro di Soluzione Tecnologiche su tutte le piattaforme HW IBM, chiediamo che si costituisca a Cagliari un Centro di Competenza con il compito di indirizzare/sollecitare/propagandare quelle soluzioni su 2 mercati specifici:

1. General Business (ex SMB)

2. Local Government.

Un Centro che , insieme alla riassunzione di responsabilità commerciale del mercato regionale, avvalendosi del locale Centro STG, abbia la missione di "indirizzare" la domanda e proporre/costruire soluzioni tecnologiche.

A Cagliari sono già presenti skill tecnici e commerciali di alto profilo , con qualificata e documentata esperienza , in grado di rapportarsi con quei mercati per dare risposta ed impulso all'esigenza, molto sentita, di soluzioni tecnologiche ad hoc.

Le relazioni e la sinergia col territorio locale, frutto di una presenza "storica" ( l'IBM è presente in Sardegna dal 1951), diventano un valore aggiunto e sono un vantaggio competitivo da non sprecare,ma da spendere per la produttività del centro.

In questo quadro , partnership importanti, con ricadute dirette ed indirette nel business, possono realizzarsi con il Parco Scientifico Tecnologico, l'Università di Cagliari , la Regione Sardegna ...

La Sardegna si è dotata di un Distretto Industriale specifico sull'Information Tecnology (Sardinia DistrICT) ed è regione del Sud Italia , si avvantaggia, perciò, di tutte le agevolazioni previste per quei territori.

Firenze:

Anche la filiale di Firenze segue direttamente i clienti GB su un territorio abbastanza vasto (TUMAM=Toscana Umbria Molise Abruzzo e Marche). Oltre a questa realtà, vi sono alcune punte di business legate al distretto Monte Paschi di Siena e Società Autostrade, le cui Direzioni Commerciali non sono più in Toscana, ma altrove. La politica in generale è quella di gestire solo il clienti assegnati in modalità face-to-face. Per i restanti clienti, ovvero l'intero territorio, praticamente vi è il buio assoluto.

Vi è una persona che tenta inutilmente di occuparsi di market development, non appartenente a Firenze, ma in pratica il Territorio è abbandonato senza alcun controllo.

Le locali risorse vengono allocate quando possibile su Monte Paschi o su pochi piccoli clienti. Per il resto qualcuno viene costretto a emigrare in altre città (Nomadismo).

Non si sa come mai una filiale come Firenze, votata per tradizione e per ragioni geografiche a SMB/GB non riesca a ottenere dalla direzione centrale uno staffing più adeguato per il lavoro e lo sviluppo del mercato nel territorio (Attività attualmente demandata a ibm.com con le televendite). In piu' la presenza di numerose persona di staff ad AMS consiglierebbe la attribuzione di una missione come LABORATORIO di Asset, in modo da bilanciare la povertà di iniziativa del settore commerciale nella ricerca di nuovi clienti/contratti.

Segnaliamo ad Empoli la presenza di Computer-Gross, uno dei distributori principali di IBM., con la galassia SESA, che pero' rappresenta un ottimo distributore di soluzioni Microsoft invece che IBM, cosi' come la massima parte dei BP sul territorio.

Non vi è competenza specifica GM/SMB né cultura tecnica su questi territori. L'uso di fogli Excel con cui fare numerologia è attualmente ritenuto skill sufficiente.

Genova:

Nella sede sono presenti tutte le funzioni aziendali: GBS, GTS, STG, Sales e Customer Fulfilment, GB.

Genova è sede di importanti aziende del gruppo Finmeccanica (ELSAG, Ansaldo, Selex), Fincantieri e anche del settore petrolio, ERG ed ENI, per non parlare della Pubblica Amministrazione in particolare la società DATASIEL che coordina tutto il settore.

Ricordiamo anche che Genova è sede dell'Istituto Italiano Tecnologico (IIT che ricorda il MIT americano) e quindi coinvoglia una enorme massa di finanziamenti sia nazionali che europei.

Ancora, Genova quale primo porto del Mediterraneo è sede delle più importanti agenzie logistiche dei traffici marittimi (MAERSK, GRIMALDI, MESSINA, PSA, COSCO, etc...).

Alla luce di quanto sopra esposto pare riduttivo che questi clienti vengano seguiti quasi tutti da colleghi non di Genova, ma provenienti da altre sedi, Milano e Roma in primis.

Ma è plausibile anche una giustificazione sulle competenze professionali, in quanto molti dei pochi colleghi ancora presenti, hanno avuto per molto tempo la responsabilità di tali clienti.

In ultimo il gruppo CARIGE, banca ancora autonoma e che ha sempre fatto notevoli investimenti in IT, sopratutto con IBM. Oggi in presenza dell'unico progetto IBM per sportello bancario di filiali viene seguito anch'esso per la maggior parte da colleghi di fuori Genova.

Si potrebbe continuare con il mercato base (GB), ma la cosa importante è che questo territorio è ormai lasciato allo sbando o in mano totale ai BP o ai competitors.

Esempi di applicazione pratica :

· Centro di eccellenza della Logistica,

· Centro di eccellenza dello sportello bancario,

· Copertura del territorio della GB per la Ligura ed il basso Piemonte data la forte presenza nel territorio di PMI.

Napoli:

Cenni sull'evoluzione della sede IBM a Napoli negli ultimi anni

La sede IBM di Napoli all'inizio degli anni '90 contava oltre 250 addetti ed attualmente ne ha 100.

A partire dagli anni '90 la graduale scomparsa dei grandi clienti presenti sul territorio coperto dalla filiale di Napoli, in particolare delle banche che vennero assorbite da gruppi bancari in espansione, provocò la costante diminuzione del flusso di vendite di hardware e servizi sul quale si misurava la missione affidata alla filiale. Nello stesso periodo l'evoluzione produttiva e tecnologica determinò il "downsizing" degli elaboratori abbassando notevolmente i profitti, e sebbene nel settore ICT ci fosse una forte crescita occupazionale nello sviluppo software e nei servizi, per la sede di Napoli si avviò un costante processo di riduzione della forza lavoro durato per quasi tutti gli anni novanta.

Al termine di tale processo non fu percepita dalla Direzione IBM l'esigenza di dotare la sede di Napoli di una direzione locale che avesse l'obiettivo di massimizzare il fatturato e le quote di mercato sul territorio, in quanto il tipo di operatività richiesto alle strutture operanti presso la sede di Napoli veniva garantita semplicemente adeguando la struttura organizzativa della sede a quella a matrice di cui si era data l'IBM Italia, a sua volta implementazione dell'organizzazione che si era data la corporation.

Tale tipo di organizzazione, meccanicamente calata sulle strutture che operavano a Napoli ha determinato sui vari reparti effetti quali la segmentazione spinta e la sregolata competizione interna, fattori comunemente percepiti come pesanti impedimenti alla possibilità di dare le giuste risposte alle richieste man mano più complesse provenienti dal mercato.

Questi evidenti limiti organizzativi non hanno avuto ripercussioni devastanti dal punto di vista occupazionale esclusivamente perché molti dipendenti sono stati costantemente coinvolti in missioni su altri territori, e per alcuni di essi tali modalità operative sono diventate una caratteristica strutturale della loro attività.

Potenziale del mercato ICT che riguarda la sede IBM di Napoli

Il potenziale del mercato ICT che insiste sulla Campania e sulle regioni che fanno parte del territorio coperto dalla sede di Napoli è decisamente elevato anche in considerazione del fatto che tali regioni continueranno a beneficiare nel periodo 2007-2013 dell'enorme volume di fondi strutturali comunitari utilizzabili per i P.O.R. delle regioni oggetto dell' Obiettivo 1.

Tali masse economiche garantiranno sia in ambito enti locali che in ambito sanità una elevata capacità di spesa da indirizzare specificamente verso l'informatizzazione.

Anche per quanto riguarda l'Università la sede di Napoli potrebbe trovare importanti spazi di rilancio del proprio business in cosiderazione dei seguenti fattori:

· Recente processo di trasformazione delle Università che, nell'ottica di erogazione di servizi agli studenti, può operare con maggiore autonomia rispetto al passato.

· Forte miglioramento delle relazioni con le Università presenti sul territorio, attestato dal riconoscimento da parte della corporation di un premio all'University Ambassador, figura professionale localizzata a Napoli. In tali circostanze l'IBM potrebbe proporsi come partner ideale per l'Università sia in virtù delle tecnologie innovatie già disponibili che di quelle eventualmente sviluppabili o perfezionabili congiuntamente. Tale partnership renderebbe di fatto l'Università un importante catalizzatore di opportunità di business sul territorio, attraverso la possibilià di avviare delle Riunioni Temporanee di Imprese (RTI) con la partecipazione diretta o indiretta dell'IBM nell'ambito di progetti che godrebbero di finanziamenti comunitari.

· La presenza a Napoli di alcune figure professionali di spicco nell'ambito dell'innovazione sia di tecnologie che di metodologie potrebbe innescare con le Università presenti sul territorio delle sinergie finalizzate alla crescita e allo sviluppo di nuove professionalità richieste dal mercato e tali professionalità potrebbero direttamente o indirettamente essere coinvolte nelle strategie di business dell'IBM.

Un altro settore che può dare linfa vitale al business della sede di Napoli è quello delle Piccole e Medie Imprese (PMI), che caratterizzano fortemente il tessuto economico presente sul territorio e che con crescente determinazione investono nell'innovazione informatica e nel web per vincere la loro scommessa sulla globalizzazione.

Ipotesi di aree di innovazione nelle quali la sede di Napoli potrebbe svilupparsi

Promettenti aree nelle quali la sede di Napoli potrebbe trovare importanti possibilità di sviluppo e diventare un centro di eccellenza riconosciuto a livello nazionale ed internazionale sono quelle dello sviluppo di applicazioni web innovative (es. integrazione tra Portali su WEB 2.0 e Second Life) nell'ambito dei Beni Culturali e delle soluzioni software industrializzabili per le PMI operanti nel settore del Turismo.

Infatti il significativo background di competenze ed esperienze maturate in tali aree dal reparto Application Integration Services (AIS) (ex IBM Semea Sud) viene valorizzato dalla collaudata sintonia con gli altri reparti presenti a Napoli, quali Application Management Services (AMS), ITS (Information Technology Services) e Marketing, elemento indispensabile affinchè si possa costruire l'intero ciclo di produzione di una soluzione innovativa, a partire da una idea di base, fino all'implementazione del software, delle infrastrutture e dei servizi necessari per far arrivare tale soluzione ai clienti, per mantenenrla nel tempo e per eleborare le strategie di marketing più efficaci per poterla diffondere sul mercato.

L'affidare missioni di questo tipo a dei team allargati che potrebbero operare nella sede di Napoli valorizzarebbe le capacità creative ed innovative dei singoli componenti dei team e non sarebbe affatto in conflitto con il processo di industralizzazione delle soluzioni da portare ai clienti che la corporation sta attuando. Le strategie adottate a tal fine, quali la relizzazione di software e middelware sempre più sofisticati ed il coinvolgimento spinto delle cosiddette "global resources" non porterebbero infatti da nessuna parte se non vi fosse qualcuno che da qualche parte parla con un cliente e a mo' di artigiano gli costruisce una soluzione su misura.

Padova:

La filiale di Padova segue i clienti GB su un territorio molto vasto. Inoltre Padova non si trova fisicamente baricentrica nel territorio, per cui ci sono molti clienti che sono veramente molto lontani da Padova. In passato si era pensato di poter coprire questo vasto mercato (il nord est è notroriamente costituito da un tessuto industriale di aziende medio piccole) affidandolo ai business partner, ma questa scelta si è dimostrata perdente. Non solo c'è stata una rapida diminuzione degli affari sul mercato smb, ma anche i clienti più fedeli stanno percependo una mancanza della presenza IBM. Questo fenomeno si è ulteriormente accentuato dopo la chiusura della sede di Verona. Inoltre sono spariti anche punti d'appoggio importanto come Bolzano e Udine che potevano essere visti come punto di riferimento anche per i clienti. Crediamo che questo processo di perdita del territorio non possa essere fermato semplicamente aumentando gli obiettivi di vendita dei rappresentanti, che peraltro lavorano in maniera sempre più stressante e con un livello di insoddisfazione sempre crescente. Crediamo invece che sia necessario in tempi rapidi aumentare le risorse fisiche - centri di marketing, punti d'appoggio – e un potenziamento delle competenze che il mercato richiede.

Chiediamo quindi una struttura fissa a Verona e una a Udine, dipendenti dalla sede di Padova dove possano appoggiarsi i colleghi sia di marketing sia tecnici, che lavorano costantemente sui clienti del territorio.

Sicilia :

Dati macro economici del territorio e presenza IBM.

La Sicilia ha una popolazione di oltre 5 milioni d'abitanti e, con i suoi 25.710 KMQ, è la regione più estesa d'Italia. Contribuisce per il 6 % al PIL nazionale. Circa metà di questo PIL è prodotto dal settore Petrolchimico. La presenza IBM nelle due sedi di Palermo e Catania è di 52 dipendenti sul totale di 6.982 della IBM in Italia.

Presenza IBM: trend e "go to market"

In Sicilia l'IBM ha perso, nel tempo e quasi del tutto, la presenza commerciale diretta.

Erano presenti negli anni 90: una filiale "Banche", una filiale "Enti Locali", una filiale "SMB" (oggi GB), oltre a risorse sistemistiche disponibili per le attività d'engagement e presales.

Oggi i pochi rappresentanti e i colleghi che svolgono attività nell'ambito dei servizi, operano solo molto parzialmente e occasionalmente sul territorio e sono inseriti in un "Go to Market IBM" che li vincola ad un'organizzazione orientata ad "Offering" e ad attività di "Delivery" dei servizi, spesso di nicchia e su settori di mercato che prescindono dalla geografia.

Il modello organizzativo IBM, applicato in Sicilia in modo automatico e senza adattamenti territoriali, ha prodotto una frammentazione organizzativa, che indirizza le poche risorse verso ipotetiche e peraltro non sempre realizzate "focalizzazioni" e "specializzazioni" avulse dal contesto economico di riferimento. Questo ha prodotto, come conseguenza ultima, un mancato sviluppo degli affari sul territorio.

Presenza IBM: i mercati

La Sicilia è una regione dotata di uno statuto autonomo, che prevede ampie competenze su settori che in altre regioni d'Italia sono dello Stato. Questo comporta anche investimenti ben più ampi che in altre Regioni, anche nel settore dell'IT.

La IBM è presente con un solo rappresentante di relazione che segue la Regione Sicilia, il mercato della Pubblica Amministrazione Locale e le Università.

Non vi è alcuna risorsa GBS dedicata ai bandi di gara, ne vi sono stati, nel tempo, investimenti per costituire "asset" con i quali affrontare questo mercato.

Con la decisione nel 2005 di non partecipare alla gara per la costituzione della società mista con la Regione Siciliana, per la gestione dell'IT della Regione Sicilia, la IBM ha abbandonato in Sicilia una importante quota di mercato.

In tempi più recenti, inoltre, la IBM ha abbandonato l'idea di seguire le opportunità di mercato determinate dai bandi di gara - bandi che sono per la maggior parte orientati verso la richiesta di soluzioni complessive - limitandosi a proporre, quando possibile, forniture di HW, veicolate comunque, tramite BP.

Sul settore Petrolchimico, operano in Sicilia importanti Poli Industriali che sono seguiti sia dal punto di vista commerciale che "sistemistico" da colleghi di Roma e Milano che, assolutamente ignari delle risorse e delle competenze IBM sul territorio, delegano tutto ai Business Partners (BP), riducendo la quota di affari, attività e conseguente sviluppo delle opportunità lavorative a numeri assolutamente residuali.

Il mercato delle piccole e medie imprese (PMI) è stato, nel tempo, affidato ad un "Canale" controllato e indirizzato in modo molto parziale e in definitiva insufficiente, ove è diventato ora difficile, per i commerciali "storici" di Palermo e Catania, individuare un contatto valido per un ingaggio, anche scorrendo una lista di un migliaio di nominativi di Aziende assegnati al "Midmarket".

Come conseguenza, il cosiddetto "Canale" tende, più che a concentrarsi sullo sviluppo del business, del brand e della presenza IBM, ad operare, preferibilmente, per "attaccare la propria etichetta" su un cliente per poi rivendicare royalties o altri diritti sul fatturato generato da chiunque su quel cliente.

Nel casi migliori, i BP si limitano a rivendere prodotti HW dell'IBM, "vestendoli" con proprie soluzioni.

Presenza IBM: la forza lavoro

Sul piano dello sviluppo della forza lavoro, la situazione di frammentazione ricordata ha portato a:

· Un accentuato "nomadismo" che porta la maggior parte di colleghi a lavorare, in modo scoordinato e occasionale, su "offering" e progetti in Italia e in Europa, soprattutto quando le situazioni diventano critiche o sono meno appetibili per i team nazionali più strutturati

· Una necessità continua d'adattamento personale e d'autonoma riconversione su sempre nuovi e diversi ambiti tecnologici e applicativi, caratterizzata spesso da mancanza d'attenzione manageriale e da disconoscimento di impegno e di risultati professionali.

Le richieste

Le richieste, in coerenza con la Piattaforma rivendicativa presentata e con le considerazioni attinenti alla specificità delle sedi di Palermo e Catania, sopra esposte, si basano sui seguenti due principi:

Principi

1. Rendere effettiva la possibilità, per i lavoratori della Sicilia, di avere pari opportunità di crescita e sviluppo professionale.

2. Bilanciare la presenza della IBM in Sicilia in funzione del contributo che la Regione dà al PIL Nazionale e delle opportunità del territorio.

Come attuare i due principi:

I modi per affrontare la discussione e dare operatività ai principi esposti sono, di seguito, indicati:

1. Principio 1: rendere effettiva la possibilità, per i lavoratori della Sicilia, di avere pari opportunità di crescita e sviluppo professionale.

a. Attivazione di Centri di Competenza di secondo livello per l'assistenza a prodotti e servizi, che abbiano un mercato di riferimento nazionale e internazionale.

b. Attivazione di laboratori per lo sviluppo di nuove soluzioni applicative e "asset" che, anche con riferimento a specificità economiche presenti in Sicilia, (vedi punto due successivo), abbiano una missione a livello nazionale e internazionale.

c. Riesame dell'attuale politica di gestione delle opportunità di lavoro su progetti che prevedano una permanenza temporanea fuori sede, in conformità a criteri di volontarietà, convenienza e incentivi per i lavoratori.

2. Principio 2: bilanciare la presenza della IBM in Sicilia in funzione del contributo che la Regione dà al PIL Nazionale e delle opportunità del territorio.

· Petrolio e Raffinerie (circa il 3% del PIL in Italia)

· Porti

· Turismo

· Beni Culturali e Ambientali

· Sistemi di organizzativi di filiera e di cooperazione territoriale

a. Rafforzare la presenza commerciale IBM in Sicilia sul mercato delle PMI, su quello del "Petrolio" e su quello della Pubblica Amministrazione Regionale.

b. Assegnare, alla sede di Palermo, una missione nazionale e/o internazionale, su almeno uno dei settori o nicchie di mercato sopra indicate

Anche considerando le precedenti esperienze relative ad accordi d'investimenti dell'IBM in Sicilia, le RSU reputano che gli accordi debbano essere caratterizzati, anche da una verifica dei piani d'azione decisi e dello svolgersi delle attività, da attuarsi con incontri mensili, nei quali RSU e IBM si impegnino ad informare rendere pubblici i progressi e gli eventuali problemi registrati.

Torino:

Quattro sono le attività presenti a Torino su cui si può ragionare per un potenziamento qualitativo e quantitativo che consolidi la presenza IBM sul territorio e nel mercato locale e complessivo.

1)

L'attività sul cliente S.Paolo (oggi con Intesa). Ci lavorano decine di persone, di diverse mansioni e livelli. Oltre al personale di vendita sono coinvolti dai tecnici hardware , ai software a sistemisti di prodotto.In particolare questi sulla gestione dati (PPRC), sistem recovery, e gestione della integrazione dei vari ced, specie in ottica di sicurezza dei dati. Il fatturato complessivo su questo cliente si aggira sui 400 miloni di € , di cui almeno la metà a livello locale.

Si sono accumulate notevoli esperienze di upgrade dei sistemi, molti cambi di cpu e storage e di integrazione con altri sistemi informativi, nel corso delle successive acquisizioni.

L'attività è molto forte e coinvolge anche persone da altre sedi.

L' ipotesi potrebbe essere la definizione di un gruppo specializzato sulle problematiche relative a questa tipologia di grandi clienti e che metta assieme e coordini le diverse attività da quelle di vendita, di definizione delle architetture a quelle specialistiche di prodotti a quelle più operative per costruire una offerta di valore generale.

2)

Una esperienza analoga, anche se più legata ad un ambito specifico e che ancora oggi ,pur se in fase di ridimensionamento , vede impegnati moltissimi lavoratori è l' attività nel mondo assicurativo.Il progetto Reale è stato per anni fonte di impegno per decine di sistemisti, anche di S.I. Si dovrebbe impedire la dispersione di questa esperienza, per metterla a disposizione di un area territoriale e commerciale più vasta.

3)

Una grande opportunità esiste è la attività sul mondo Fiat .Ultimamente Fiat ha portato a Torino anche la direzione CNH e esiste un ruolo forte dell'Italia nella disegno dell'informatizzazione del gruppo a livello mondiale.Alcune soluzioni definite a Torino possono diventare gli standard del gruppo (es help desk) .Il fatturato su questo cliente, tra i pochi mondiali per IBM Italia, vale circa 200-250 milioni di € e giustifica investimenti sul futuro.

Una ipotesi da perseguire è che Torino sia e rimanga la struttura a cui fa capo il coordinamento strategico di questo cliente e che l'esperienza fatta dai lavoratori Ibm su questo specifico cliente diventi base per una struttura di valore internazionale sull'automotive.Questo considerando anche la caratterizzazione del territorio torinese sulle produzioni di componentistica e servizi per questo comparto, compreso una diffusa interazione con il mondo universitario, che riesce ad attrarre anche General Motors.Le potenzialità dell'indotto Fiat suggerirebbe anche uno sviluppo delle attività Ams e di altre altamente innovative direttamente orientate alla integrazione tra informatica e prodotto veicolo, su cui IBM non si è mai sperimentata.

Ovviamente esiste il problema della divisone dei ruoli tra Ibm e GV, praticamente nata proprio per supportare questo cliente e che può e deve avere un ruolo definito all'interno di un potenziamento della strategia IBM

4)

La sede di Torino ha sviluppato negli anni competenze nell'organizzazione e gestione dei fleet per la gestione dei posti di lavoro .

Lo ha fatto per Fiat, poi passato ad Hp, anche con una cessione di ramo d'azienda di Ibm e di Fiat, compreso decine di lavoratori e forse in un potenziale ritorno in futuro , ma anche in Rai e in S.Paolo. In diverse esperienze vi è stato un coinvolgimento di partecipate Ibm. Le persone Ibm coinvolte sono state dalle 5/6 alla trentina.

Anche qui si potrebbe ipotizzare una struttura che raccolga esperienze e skill per rendere stabile una capacità di offerta sul tema.