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Da: Diritti sindacali e dei lavoratori; Sede di Vimercate

LIBERTA' DI ASSOCIAZIONE ED ESPRESSIONE SINDACALE

Il Coordinamento Nazionale R.S.U. IBM Italia S.p.A. esprime forte preoccupazione per le procedure disciplinari che la Direzione Aziendale ha attivato nei confronti di un delegato sindacale di Vimercate iscritto alla FlmUniti-CUB. Tali procedure sarebbero motivate da comportamenti illegittimi, sotto il profilo delle norme contrattuali e di legge, che il delegato avrebbe tenuto per promuovere, far conoscere e sostenere campagne sindacali e giudizi della sua Organizzazione Sindacale.

Il Coordinamento Nazionale ribadisce il valore della piena libertà di associazione ed espressione sindacale per tutte le Organizzazioni Sindacali e sottolinea che il diritto di espressione e di intervento sindacale sui vari argomenti di interesse generale e del lavoro costituisce il presupposto essenziale per la tutela della condizione dei lavoratori e della democrazia in generale.

Nel caso specifico, la Direzione Aziendale contesta al delegato sindacale di Vimercate la violazione di quelle norme che disciplinano l'attività sindacale e altri comportamenti che sarebbero espressamente vietati da specifiche procedure aziendali; l'interessato ha respinto le accuse in sede di procedura disciplinare e si accinge a tutelarsi anche in sede giudiziaria e tutto ciò con l'assistenza dell'Organizzazione Sindacale a cui è iscritto. A questo riguardo, il Coordinamento Nazionale, come in tutti gli altri casi di procedure disciplinari, ritiene che la Magistratura saprà ben chiarire il torto e la ragione, e non intende entrare in valutazioni di natura legale, che sono prerogativa dell'Organizzazione Sindacale che sta assistendo l'interessato nella procedura disciplinare.

Quello che non potrebbe essere tollerato – e che costringerebbe il Coordinamento ad un intervento diretto a prescindere dai vincoli procedurali e di rappresentanza – sarebbe un'evoluzione traumatica della vicenda. Non è ammissibile, infatti, che iniziative o campagne sindacali producano ritorsioni, pur essendo giusto esigere che esse siano condotte nel rispetto delle regole stabilite dall'ordinamento giuridico del nostro Paese. La Direzione Aziendale, se lo ritiene necessario, può eventualmente esercitare il suo potere disciplinare, ma ciò deve avvenire con l'obiettivo di ricondurre a relazioni sindacali civili.

Coordinamento Nazionale RSU IBM Italia

Segrate, 18/9/2009