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IBM si assuma quindi le sue responsabiltà e si attivi per trovare un'alternativa occupazionale

ai suoi ex dipendenti !

Nonostante gli sforzi, e le proposte di mediazione, da parte Sindacale AT&T ha confermato la mobilità di quasi un quarto della forza lavoro (22 addetti su 97).

L'atteggiamento assunto da AT&T, società che ha un bilancio in attivo, è di assoluta arroganza! Dopo una finta trattativa, ha deciso di licenziare, rifiutando di utilizzare ammortizzatori sociali alternativi suggeriti anche da parte dei funzionari ministeriali.

IBM, dopo aver "scaricato" a suo tempo i dipendenti del Network, non ha, per quanto a nostra conoscenza, messo in atto ALCUNA iniziativa nei confronti di AT&T, per indurre quest'ultima verso una soluzione non penalizzante per gli EX dipendenti GV/IBM.

Non solo non ha utilizzato gli strumenti che il rapporto contrattuale in essere tra le due società probabilmente gli consentivano, ma ha addirittura "boicottato" le azioni di sciopero dei nostri ex colleghi, mettendo in campo consulenti e task force esterne ad AT&T, vanificando così, per buona parte, le azioni intentate per far recedere la direzione AT&T dai licenziamenti.

Riteniamo l'atteggiamento di IBM, oltre che lesivo del diritto di difendere il proprio posto di lavoro, anche autolesionista.

Ibm deve rispondere "in primis" dei servizi erogati in ambito network.

Ora non c'è che una soluzione: IBM si impegni a riassumere/ricollocare quanti verranno "tagliati" da AT&T, se non si vuole che questi colleghi, che non possono accedere alla pensione, si ritrovino disoccupati senza prospettive.

Ribadiamo a tutti i colleghi IBM, e ai consulenti, di non prestarsi a sostituire i lavoratori AT&T in lotta, vanificando gli sforzi che questi ultimi stanno ancora facendo per la difesa del posto di lavoro.

5 Ottobre 2010

Coordinamento Nazionale RSU

IBM Italia S.p.A.