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Caccia alle streghe... NO, al sistemista!

Dove hanno indivuato la causa dei vari incidenti, che hanno afflitto IBM negli ultimi tempi, i nostri massimi responsabili di SSO/GTS ? Ma è ovvio, la colpa, secondo l'antica tradizione dello scaricabarile è dell'ultima ruota del carro: il sistemista che non è stato attento, che non ci ha messo il cuore e l'anima, che non si sente parte del "sistema" IBM, probabilmente perchè ormai è relegato ad un ruolo di semplice automa !

Questo è quanto è emerso nell'ultima riunione svoltasi in aula blu, relativa proprio alla gestione di un nostro "major account", costellata di problemi e incidenti.

Premesso che, nel medio periodo, uno alla fine ci mette tanto o poco anche in relazione a quanto dall'altra parte viene messo nelle sue tasche, ma a questi "Manager" non viene in mente che lo sfarinamento geografico e aziendale delle tante attività che prima gestivamo "da soli" , qualche "piccolo" problema non lo crea ?

Sono consapevoli che ormai sono rari i casi in cui sono facilmente individuabili le persone che hanno le competenze storiche e architetturali delle varie applicazioni, e che queste, bisogna sempre ricordarlo agli "americani", da noi sono, spesso e volentieri, tutt'altro che standard ?

Ci sembra di sentire il "lider maximo" di Fiat che scarica la colpa delle mancate vendite col fatto che gli operai non sono così ubbidienti e sottomessi !

Il questionario sullo stress fatto dagli RLS/RSU poco tempo fa, ha reso evidente che molte persone sono oberate di lavoro, tale per cui le 8 ore non bastano quasi mai, e difatti imperversa il lavoro fatto la sera da casa. Aggiungiamo anche il fatto che in varie aree la reperibiltà è decisamente pesante.

Ebbene, il nostro management pensa che tutto questo non provochi ricadute ?

Inoltre le risorse devono spesso intercambiarsi, interagire con vendor, con gli IDC, e tutto questo a discapito delle competenze specifiche in progetti "delicati", ma , così ci vien detto, con un buon risparmio di costi.per la corporation.

Proprio i costi sembrano essere l'unica variabile fissa, a discapito della qualità del servizio e della qualità della vita dei dipendenti.

Crediamo che se invece di fare altisonanti prediche unidirezionali, si avviasse un dialogo da pari con le persone, si scoprirebbero tante piccole verità che messe insieme fanno poi la differenza tra un' organizzazione del lavoro, in cui i dipendenti sono partecipi in prima persona, e quella che invece ci viene propinata, figlia di qualche "genio d'oltreoceano", seduto in chissà quale scrivania del mondo, inconsapevole di quello che realmente accade ogni giorno.

Per finire, visto che nella riunione non era possibile un contraddittorio, abbiamo deciso di uscire con queste "osservazioni", proprio per rimettere al centro dell'attenzione del management il rispetto per chi "lavora", al fine di "capire" davvero cosa funziona e cosa non funziona.

RSU Fiom IBM di Torino

Torino 5 luglio 2011