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Da: Pari opportunitą e tutela del lavoro femminile; Governo e Parlamento italiani; Assistenza e previdenza; Sedi di Milano e Segrate

VIVA LE DONNE

Con il maxi-emendamento presentato dal Governo a pagare sono ancora le donne: l'aumento dell'età pensionabile (necessaria per la pensione di vecchiaia) è anticipato al 2014. Il Governo sostiene che il raggiungimento dei 65 anni di età ci sarà nel 2026: falso. Infatti, bisogna fare i conti con le altre misure prese da questo Governo: dal 2013 aumento di 3 mesi dell'età pensionabile per tutti in base alla speranza di vita, ulteriore aumento di 4 mesi nel 2016 e poi aumenti di 4 mesi ogni tre anni fino al 2030, per poi prevedere aumenti di tre mesi ogni tre anni dal 2030 al 2050. Ci sono poi le finestre mobili previste dalla legge 122/2010 (12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 per autonome e parasubordinate). La tabella che segue illustra bene le conseguenze della riforma previdenziale prevista dalla manovra finanziaria del Governo.

Anno Età Pensionabile donne settore privato Aspettativa di vita secondo la relazione tecnica del Governo Aumento età in seguito alla manovra Aumento complessivo età Decorrenza pagamento pensione di vecchiaia
2012 60     60 61
2013 60 3 mesi   60 e 3 mesi 61 e 3 mesi
2014 60 e 3 mesi   1 mese 60 e 4 mesi 61 e 4 mesi
2015 60 e 4 mesi   2 mesi 60 e 6 mesi 61 e 6 mesi
2016 60 e 6 mese 4 mesi 3 mese 61 e 1 mese 62 e 1 mese
2017 61 e 1 mese   4 mesi 61 e 5 mesi 62 e 5 mesi
2018 61 e 5 mesi   5 mesi 61 e 10 mesi 62 e 10 mesi
2019 61 e 10 mesi 4 mesi 6 mesi 62 e 8 mesi 63 e 8 mesi
2020 62 e 8 mesi   6 mesi 63 e 2 mesi 64 e 2 mesi
2021 63 e 2 mesi   6 mesi 63 e 8 mesi 64 e 8 mesi
2022 63 e 8 mesi 4 mesi 6 mesi 64 e 6 mesi 65 e 6 mesi
2023 64 e 6 mesi   6 mesi 65 66
2024 65   6 mesi 65 e 6 mesi 66 e 6 mesi
2025 65 e 6 mesi 4 mesi 6 mesi 66 e 4 mesi 67 e 4 mesi
2026 66 e 4 mesi   3 mesi 66 e 7 mesi 67 e 7 mesi
2027 66 e 7 mesi     66 e 7 mesi 67 e 7 mesi
2028 66 e 7 mesi 4 mesi   66 e 11 mesi 67 e 11 mesi
2029 66 e 11 mesi     66 e 11 mesi 67 e 11 mesi

2030

66 e 11 mesi     66 e 11 mesi 67 e 11 mesi

2031

66 e 11 mesi 3 mesi   67 e 2 mesi 68 e 2 mesi

Per completare il quadro della condizione femminile nel mondo del lavoro è doveroso precisare che:

  1. in Italia la percentuale delle donne occupate è pari al 46% contro una media europea del 60%;
  2. i bimbi nei nidi sono pari al 18%:
  3. i salari rosa sono inferiori del 30% a parità di mansioni con gli uomini;
  4. sono 3 milioni e mezzo le donne inattive perché costrette a svolgere i lavori di cura;
  5. l'età reale di pensionamento delle donne è già oggi più alta di quella degli uomini;
  6. le donne possono già volontariamente continuare a lavorare fino al compimento del 65 esimo anno di età;
  7. le lavoratrici sono quasi esclusivamente titolari di pensione di vecchiaia (ritardato accesso al mercato del lavoro, lavori saltuari, precari, stagionali, part-time, frammentazione della vita lavorativa spesso piena di buchi contributivi per dedicarsi alla cura dei figli e dei genitori, licenziamenti in bianco per maternità ecc.).

Che dire poi dell'azzeramento del fondo per gli asili nido, di quello per la non autosufficienza, di quello sulle politiche sociali? … e della manovra di luglio che ha definanziato totalmente il fondo strategico dove erano confluite le risorse derivanti dall'aumento dell'età pensionabile delle donne del pubblico impiego?

RSU IBM di Milano e Segrate

Segrate, 13 settembre 2011