Home    Lista RSU    Guida Sindacale    Accordi Importanti    Indici Tematici    Storico    Contattaci    Iscriviti    Sindacati    Ricerca

Da: Occupazione, forza lavoro, scorpori, trasferimenti; Politica aziendale risultati economici

La pubblicazione del Bilancio di IBM ITALIA

La pubblicazione dei bilanci di IBM Italia e di IBM Corporation è sempre stata, per il Coordinamento Nazionale delle RSU e per il Sindacato, un momento importante di riflessione per approfondire il reale andamento della Compagnia, anche in relazione ad altri indicatori non strettamente di bilancio quali, per esempio, il potere di acquisto delle retribuzioni e l'andamento della presenza di IBM nel mercato nazionale e sui territori.

Pur se ancora oggetto di approfondimenti, è opportuno fare da subito alcune considerazioni, anche ai fini di un'analisi critica delle comunicazioni date in occasione dell'ultimo incontro informativo annuale svoltosi in AssoLombarda.

In quell'occasione, i nostri interlocutori ci hanno dipinto scenari decisamente a tinte fosche. Semplificando i contenuti della comunicazione, IBM Italia ha dichiarato che i risultati economici, nel 2011, sono stati positivi a livello mondiale e complessivamente negativi per l'Italia; nel nostro Paese stiamo perdendo mercato anno su anno, stiamo facendo meno affari, meno progetti, c'è meno lavoro, il fatturato scende anno su anno e noi scendiamo più del mercato.

Ora che è stato pubblicato il bilancio 2011, leggiamo che IBM Italia ha conseguito un utile quasi doppio rispetto al 2010, confermando la tendenza positiva degli ultimi cinque anni.

Ecco un quadro sintetico dei numeri (in milioni di euro):

Anni 2007 2008 2009 2010 2011
Valore della produzione 2662 2668 2642 2508 2228
Costi della produzione 2582 2544 2430 2326 2216
Utile 39 57 64 113 224
Costo del personale 609 623 665 654 642
Personale (unità) 7133 7024 7762 7564 7369

Naturalmente, a una lettura più approfondita, emergono situazioni più complesse, che affronteremo quanto prima con contributi mirati.

Con riferimento al bilancio, è opportuno valutare, oltre all'utile, (che è fortemente influenzato dal comportamento di IBM come operatore finanziario e come esperto fiscale), anche il Margine Operativo, di cui conosciamo l'andamento degli ultimi 5 anni. Il M.O. è in discesa rispetto al 2010, ma rimane comunque alto rispetto alla serie storica. Questo risultato è stato ottenuto riducendo fortemente i costi diretti (soprattutto quello dei fornitori) e, in misura minore, il costo del lavoro complessivo. I lavoratori si sono trovati così mediamente con qualche euro in tasca in meno, di fronte a un'impennata dell'inflazione reale e della pressione fiscale, e a una riduzione tendenziale dei servizi pubblici.

Insomma, pur considerando l'attuale congiuntura italiana, che vede il mercato dell'Information Technology in contrazione, la lettura del bilancio non giustifica certo le pesanti, inaccettabili pressioni verso singoli colleghi per far loro accettare i programmi di dimissioni incentivate.

La più recente iniziativa, il trasferimento di 280 colleghi verso Segrate, è veramente impudente: dopo aver decentrato attività anche complesse e delicate ai quattro angoli del globo, in nome di un'azienda totalmente smaterializzata e interconnessa, improvvisamente si scoprono sinergie da vicinanze fisiche e collocazione di sedie e scrivanie. Non ci ha creduto nessuno, e tutti hanno accettato la definizione sindacale: licenziamenti mascherati.

Allargando il discorso, alcune considerazioni generali si rendono necessarie:

· La politica retributiva sempre più povera rende più urgente affrontare il tema delle sperequazioni, che vede da una parte riconoscimenti spesso non legati a un effettivo maggior valore delle performance lavorative, e dall'altra sempre maggiori limitazioni a danno di chi è direttamente impegnato nelle vendite e nella realizzazione dei progetti e dei servizi. Per non parlare di un sistema di valutazione apparentemente oggettivo, ma in realtà totalmente discrezionale, che per di più obbliga alla ricerca (e alla punizione) di capri espiatori persino all'interno dei team più affiatati e produttivi.

· Anziché insistere ancora nel reiterare programmi di dimissioni incentivate e licenziamenti mascherati, controbilanciati peraltro da continue acquisizioni, si dovrebbe intervenire sull'organizzazione del lavoro, attualmente focalizzata troppo sull'esecuzione di babeliche procedure globali e corvée burocratiche locali volte a garantire posizioni di gestione manageriale interna (sono davvero tanti i controllori), e troppo poco volta alla comprensione delle esigenze dei clienti e all'efficace realizzazione dei progetti e dei servizi.

Il tempo delle carriere facili, basate più sulla capacità di far ballare la musica preferita ai numeri che sul faticoso confronto con i clienti in carne ed ossa, è finita. E' diffusa la sensazione che il management italiano abbia perso la fiducia dei superiori statunitensi, e che questi ultimi stiano cercando di dirigere le cose italiane con metodi da Far West.

L'alternativa consiste nello spostare attenzione e risorse per costruire rapporti profondi e duraturi con i clienti che ancora abbiamo e con quelli che potremo incontrare domani, rifiutando esplicitamente l'approccio "mordi e fuggi" che caratterizza ancora troppi team di offerta. Solo questo può impedire il deteriorarsi della situazione aziendale e contribuire allo sviluppo del Paese.

Su tutto ciò, è indispensabile un approfondito confronto con i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali: cioè con chi deve risolvere ogni giorno i problemi concreti, e con chi ne ha sempre difeso i diritti, preferendo il linguaggio della verità e della realtà alle litanie della propaganda aziendale.

Segrate, 24 luglio 2012

Coordinamento Nazionale R.S.U. IBM Italia S.p.A.