IBM ha deciso di licenziare:
- dopo anni di martellanti campagne finalizzate a convincere centinaia di dipendenti ad aderire ai suoi spintanei programmi di dimissioni incentivate;
- dopo una procedura, con motivazioni risibili, che, nel 2012, ha provocato il trasferimento di circa 100 dipendenti da varie sedi d'Italia (principalmente Roma e Torino) a Segrate;
- dopo essersi avvalsa delle modifiche all'art. 18 legge 300/1970 sui licenziamenti individuali;
- in presenza di bilanci costantemente in attivo che non mitigano minimamente la sua ansia di crescita del valore azionario alla Borsa di New York.
Per giustificare la sua esigenza di riorganizzazione e ristrutturazione, IBM:
- Ha compilato una lista di 149 dipendenti in esubero, nelle sole funzioni amministrative e di staff, che si basa su ruoli professionali disegnati ad arte qualche giorno prima; essa prevede profili professionali eccedenti comunicati ai dipendenti poco prima dell'avvio della procedura di mobilità o addirittura il giorno stesso e si candida al guinness dei primati per essere costituita da un profilo professionale ogni 4 lavoratori circa;
- Ha scatenato una pesante campagna per convincere almeno altri 200 dipendenti a lasciare la società;
- Ha licenziato decine di dirigenti dalla sera alla mattina, trattandoli come ladri e malfattori.
Il sindacato ha cercato di limitare i danni, proponendo soluzioni, peraltro già utilizzate
negli anni '90, per accompagnare alla pensione i colleghi più anziani. Per far questo occorre però:
- Garantire agli interessati un adeguato incentivo economico che integri la drastica riduzione del reddito (il sussidio di mobilità ammonta a circa 1200 lordi) e le penalizzazioni sulla futura pensione causate dalla natura figurativa della contribuzione durante la mobilità;
- Nel caso dell'opzione donna, definire un incentivo economico ulteriore in considerazione della pesante riduzione economica della futura pensione che sarà calcolata col metodo contributivo invece che retributivo;
- Allargare la platea dei possibili mobilitandi anche agli altri settori dell'azienda e favorire la riqualificazione personale dei lavoratori impiegati nelle funzioni amministrative e di staff, per impiegarli in altre attività;
- Garantire soluzioni alternative per chi non raggiungerebbe la pensione con la mobilità e non è comunque interessato a questo ammortizzatore sociale;
- Presentare quanto sopra descritto come un'opportunità di cui le persone possono avvalersi senza costrizioni.
IBM è irremovibile: vuole licenziare 149 persone punto e basta. Finge di essere disponibile rispetto alle proposte sindacali di accompagnamento alla pensione, ma contemporaneamente offre integrazioni economiche del tutto insufficienti e si ostina a voler allontanare quelle 149 persone a prescindere dalla loro prossimità alla pensione (nelle funzioni amministrative e di staff sono al massimo un centinaio coloro che raggiungerebbero la pensione attraverso la mobilità).
Insomma: IBM RENDE IMPOSSIBILE UN'INTESA SINDACALE.
Quindi: IBM VUOLE LICENZIARE I PIU' GIOVANI.
IBM vuole licenziare i più giovani perché, in assenza di accordo sindacale, la legge prevede, come criteri di scelta dei mobilitandi, chi ha minore anzianità di servizio e minori carichi famigliari.
ECCO PERCHE' OGGI E' INDETTO UNO SCIOPERO DI 8 ORE IN TUTTE LE SEDI ITALIANE
ECCO PERCHE' TUTTI DOBBIAMO ADERIRE
ECCO PERCHE', DA OGGI, E' INDETTO LO SCIOPERO A OLTRANZA DEGLI STRAORDINARI
ECCO PERCHE' NESSUNO PUO' SENTIRSI AL SICURO: SE NON E' COLPITO QUESTA VOLTA, SARA' LA PROSSIMA: IBM NON HA INTENZIONE DI FERMARSI QUI.
Segrate, 28 giugno 2013