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La procedura di mobilità
avviata da IBM lo scorso 30 gennaio ha coinvolto i colleghi che curano le
anomalie sui Pc a livello locale, come da tabella sottostante.
A coloro che non rientrano
nelle tabelle di cui all’accordo di Mobilità, che a tutti gli effetti hanno
diritto alla ricollocazione interna prevista dall’accordo, è stato proposto di
LICENZIARSI dalla IBM per
essere assunti da una società interinale a tempo indeterminato.
Rispetto a quanto dichiarato dalla Direzione IBM la società che si propone
di assumere i colleghi vincola l’assunzione al contratto che dovrà essere
stipulato tra Modis stessa e IBM, scaricando sui lavoratori coinvolti la
tensione che ciò non avvenga.
Ai colleghi coinvolti viene chiesto di accettare
la proposta entro OGGI… e questo è chiaramente inaccettabile.
Nell’informare l’Esecutivo
del Coordinamento Nazionale RSU di questa iniziativa lo scorso 20 marzo, la
Direzione IBM aveva parlato di 5 anni di garanzia occupazionale, che ora sono diventati
2.
Non è presente la garanzia ( più volte dichiarata verbalmente da
Ibm) circa il mantenimento della sede di
lavoro attuale per almeno 2 anni, anzi è citata la possibilità di trasferte in Italia e anche all’estero.
Il tono e le modalità con cui agli interessati è stata presentata la proposta
nella call di ieri sono stati assolutamente provocatori. La proposta assume una
modalità di puro RICATTO, e non di
opportunità.
Riteniamo che la Direzione IBM debba
chiarire quanto prima l’atteggiamento tenuto nella proposta, rispettare
delle tempistiche atte a dar modo ai colleghi di poter decidere con i dovuti
tempi del loro futuro e rispettare quanto dichiarato all’Esecutivo circa la garanzia
occupazionale di 5 anni unitamente al mantenimento
delle attuali sedi di lavoro per almeno 2.
28 marzo 2014 Coordinamento Nazionale R.S.U. IBM Italia S.p.A.