Da: Salute, sicurezza, ambiente, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS); Sedi Regionali; Sedi di Milano e Segrate, Milan Campus; Telelavoro e lavoro mobile, Commissione Aziendale Paritetica sul Telelavoro

Coronavirus: non è ancora il tempo di mollare la presa

Dopo la prima comunicazione del 23 febbraio u.s., in linea con le direttive del Ministero della Salute e dell'ISS, in cui l'azienda, pur mantenendo aperte le sedi, raccomandava tutti i lavoratori delle sedi lombarde, venete e piemontesi di lavorare da remoto salvo diversamente necessario e di limitare al massimo le trasferte e le riunioni, la Direzione di IBM Italia domenica 1 marzo ha diramato un aggiornamento in cui comunica alle lavoratrici e ai lavoratori che "le sedi di IBM Italia tornano gradualmente all’ordinaria attività lavorativa" e concede a chi ne avrà esigenza, dove possibile e in caso di necessità, di lavorare da casa.

Noi rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza siamo rimasti stupiti da questa comunicazione. Prima di tutto per la mancanza di chiarezza nelle indicazioni e disposizioni, lasciando la decisione alla sensibilità di ogni singolo dipendente e singolo manager, con il rischio di interpretazioni disomogenee da reparto a reparto, da business unit a business unit.

In secondo luogo siamo stupiti nel merito della decisione di cambiamento delle disposizioni: nello stesso momento in cui le autorità governative e sanitarie hanno prolungato ed esteso le precauzioni e i provvedimenti, quando la curva dei contagiati è ancora in crescita e non si è ancora, ahinoi, raggiunto il picco della diffusione, IBM Italia inverte la disposizione: la settimana scorsa indicava di lavorare da casa salvo estrema necessità, questa settimana concede il lavoro da casa solo per esigenze logistiche personali e compatibilmente con le esigenze di business.

Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ha detto chiaramente che non bisogna farsi prendere dal panico, ma che non è ancora il tempo di mollare la presa.

Il Ministero ha disposto la chiusura delle scuole di Lombardia, Emilia e Veneto per altri 7 giorni e facciamo fatica a capire come il rischio di contagio sia tanto diverso in aula di scuola da un open space di un'azienda.

A nostro avviso, rispetto alla settimana scorsa le condizioni non sono cambiate e semmai son peggiorate e non si capisce quindi questo repentino cambio di rotta.

La questione non è concedere il lavoro da casa a chi ne ha l'esigenza in considerazione del conseguente possibile disagio logistico dovuto alla chiusura delle scuole, ma salvaguardare per quanto possibile la salute delle colleghe e dei colleghi IBM. E non solo, allargando lo sguardo al Paese e in particolare alla tenuta del sistema sanitario nazionale, è assolutamente necessario in questo momento contribuire a rallentare la diffusione del virus.

Per tutti questi motivi come RLS, riteniamo sia consigliabile continuare a lavorare da casa e quindi invitiamo tutte le colleghe e i colleghi delle regioni interessate a concordare con il proprio capo questa modalità di lavoro.

Segrate, 4 marzo 2020

RLS di IBM Segrate