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LA VITTIMA SACRIFICALE

ovvero "L'Etica ritrovata"

ovvero "Come il management IBM sa coprirsi di ridicolo"


Da: Sedi Periferiche


 TEMPI DURI ANCHE PER I MANAGERS

 Sono tempi duri in IBM, questo pian piano lo stanno capendo tutti,
 anche quelli che vorrebbero credere che negli ultimi anni le cose
 non sono profondamente cambiate (ed in peggio !!!) e che non
 vogliono ammettere che l'azienda sta cercando di espellere centinaia
 di lavoratori.
 Sono tempi duri anche per i non mal pagati managers, che la IBM
 vuole pesantemente decimare visti i nuovi obiettivi di organizzazione
 che puntano ad un massimo di 4-5 livelli gerarchici tra base e vertice,
 rappresentato dall'Amministratore Delegato.

 L'ETICA RITROVATA

 Tale Amministratore Delegato, ben indottrinato negli ultimi anni
 direttamente alle fonti della IBM (Armonk, New York, USA), ha lanciato
 forte il segnale di un'etica ritrovata, e per farlo ben capire a tutti
 ha organizzato, dopo aver doverosamente richiamato all'ordine i
 managers (con quelli sotto non parla, in accordo con il nuovo programma
 aziendale della porta chiusa), memorabili esecuzioni pubbliche di
 IBMers eccellenti quali DOC, Direttori, Capi, Rappresentanti, ...
 Le accuse, che riguardavano comportamenti ormai standard da decenni,
 non trovavano replica da parte degli accusati, che come ai tempi
 della Inquisizione, invocavano su di se' la condanna capitale, pur di
 sfuggire ai tormenti della tortura.

 I NUOVI CARRIERISTI

 Come sempre succede in tutti i periodi in cui si regna con il terrore,
 esistono managers che pensano di valorizzare le loro caratteristiche
 meno nobili per mettersi in buona luce di fronte ai superiori.
 Ed ahime' spesso succede che tali personaggi riescano nei loro
 intenti, favoriti da una mancanza di tutela e dalla disabitudine dei
 loro sottoposti a reagire alle soperchierie ed a reclamare ad alta
 voce i propri diritti e la propria dignita'.
 Altre volte le cose vanno diversamente .....

 NON TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO

 Si narra infatti che nel nostro ducato, che comprende le Tre Venezie
 e L'Emilia Romagna, uno di tali potenti personaggi si volesse
 ingraziare i favori dei sommi reggitori milanesi organizzando piu'
 esecuzioni pubbliche, e tutto gli ando' bene finche' non si imbatte'
 in un prode rappresentante, gia' vittorioso in mille battaglie e
 carico di allori e medaglie, che si trovo' accusato di crimini
 orrendi e che fu invitato a rassegnare le dimissioni.
 Ben presto i suoi colleghi scoprirono che i crimini orrendi di cui
 egli era imputato erano del tutto inconsistenti, ed immediatamente
 offrirono la loro fattiva solidarieta' all'amico imputato.
 Quest'ultimo, senza frapporre indugi, fece rispondere da un principe
 del foro, e rifiuto' di andarsene.
 Col passare dei giorni si scopri' poi che i crimini orrendi in
 questione coinvolgevano lo stesso management.
 Notizie su questa storia si diffondevano a macchia d'olio tra agenti,
 concessionari e clienti, e sollevavano ondate di sdegno nei confronti
 di tutto il management IBM.
 Per fortuna poi la vicenda sembro' trovare una felice conclusione,
 in quanto il potenziale licenziamento si trasformo' in un benevolo
 richiamo.
 Ma, ahime', da Milano ormai si reclamava la vittima sacrificale
 promessa, e non si accettavano scuse.
 Pertanto, non potendo ormai offrire il rappresentante per il
 sacrificio richiesto, il potente personaggio sfogava la sua rabbia
 (e mostrava il terrore che a questo punto lo aveva attanagliato)
 insultando in una riunione tutti i suoi sottoposti con epiteti
 quali "ladri, cialtroni, coglioni, rimestatori di merda puzzolente,
 figli di puttana, ..."
 Notizie di tutto questo giungevano a Milano.
 Su questi fatti si e' steso ora un velo di silenzio, ma ci si aspetta
 che a giorni il potente personaggio del nostro ducato sia rimosso e
 gettato in una cella di Segrate, in attesa di una probabile
 espulsione dalla IBM.
 Speriamo di non dovere, come sindacato, essere costretti ad intervenire
 ancora in questa triste storia, e che le passioni cedano il passo alla
 ragione.

 LA MORALE DELLA STORIA

 C'e' piu' di una morale per questa storia, e di valori morali reali
 c'e' davvero bisogno oggi in IBM, dove invece qualche irresponsabile
 vuole fare regnare il terrore e la paura, che (la Storia insegna)
 non hanno mai portato niente di buono agli uomini ed alle aziende.
 Una prima morale e' che chiunque sia vittima di questi attacchi deve
 consultarsi immediatamente con i colleghi, con il sindacato, con
 gli avvocati, per chiarirsi e per definire la propria situazione :
 la logica IBM del rapporto esclusivo capo-dipendente non e' che la
 ormai stantia riedizione del vecchio "divide et impera".
 Una seconda morale e' che e' tempo ormai che tutto il management IBM
 prenda coscienza del proprio ruolo e delle proprie responsabilita',
 e reclami il rispetto per la propria dignita' umana e professionale.
 Obbedire ciecamente e senza alcun contributo personale ad ogni
 ordine che viene dall'alto e non rifiutare di sostenere parti
 spiacevoli significa per il management rinunciare a valorizzare
 il proprio ruolo e la propria professionalita', ricoprirsi
 di ridicolo e perdere il rispetto da parte dei collaboratori,
 dei colleghi, spesso del mondo esterno.
 Una terza morale e' che la IBM si puo' rilanciare, anche con
 sacrifici per tutti (managers inclusi), ma non certo instaurando un
 regime di terrore, che potra' solo portare a risultati disastrosi.
 Bisogna davvero che qualcuno si convinca che sono i dipendenti tutti
 (come gia' a suo tempo la vedeva Menenio Agrippa) il vero tesoro e
 la vera forza della IBM, e che trattare bene i dipendenti fa la
 fortuna dei datori di lavoro.
 Non si mandino dunque via quelli che con serieta' e responsabilita'
 hanno da sempre lavorato in IBM, se ne vadano piuttosto quelli che
 vorrebbero sovvertire i principi portanti della nostra azienda :
 pieno impiego e rispetto per l'individuo; se li potremo vivere in
 chiave moderna ed aggiornata, raggiungeremo davvero obiettivi e
 traguardi adeguati alla nostra professionalita' ed al nostro valore,
 con pace anche degli azionisti americani e non.

 settembre 1991             Coordinamento Triveneto ed Emilia Romagna
                            dei Cdf IBM