ESSERE PROTAGONISTI DEL PROPRIO FUTURO
La fase che stiamo attraversando e' partico-
larmente delicata e pericolosa: guai se qual-
cuno pensasse di sentirsi garantito o, co-
munque, protetto da qualche 'cordata " che
tenta di costruirsi una 'incolumita' di grup-
po" a spese di tutti gli altri.
"BIG BLUE' ha gettato la maschera: altro
che'FULL EMPLOYMENT', altro che isola
felice nell'arcipelago dell'economia italiana.
IBM mostra la faccia feroce e, per difendere
una pura logica di profitto, attacca selvag-
giamente l'occupazione individuando i la-
voratori come puro costo per l'azienda.
Lungi da noi l'attacco demagogico a chi si
propone come obiettivo il profitto (o molto
piu' volgarmente il 'business'), ma guai a
pensare che, sull'aitare di quest'ultimo, si
possa sacrificare tutto: uomini, donne, ri-
sorse umane ed intelligenze che hanno con-
tribuito a fare le fortune di IBM.
Un management che, perso il monopolio e
commessi gravissimi errori in termini di
strategie di mercato, si trova a dover fare ”
proprio mestiere esprimendo professionali-
la', mostra oggi come essa sia stata la quali-
ta' meno ricercata e valorizzata nel corso di
tutti gli anni passati.
" direzione aziendale rifiuta, pregiudizial-
mente e aprioristicamente, di esporre con
chiarezza il suo progetto di riorganizzazione
e di riassetto della societa', rifiuta il con-
fronto ed il contributo delle Organizzazioni
Sindacali aziendali ed esterne, persiste in
relazioni sindacali chiuse ed ottuse fino ad
abbassarsi al ruolo di puro esecutore degli
ordini che arrivano da oltre oceano.
Gli scorpori, la chiusura di tante sedi perife-
iiche, i trasferimenti individuali selvaggi sono
l'unica medicina con cui IBM pensa di cura-
re I suoi mali: quasi che una crisi strutturale
potesse essere risolta con provvedimenti
congiunturali.
La risorsa principale del sindacato, gli uomini
e le donne con le loro idee e la loro intelligen-
za, sono gli strumenti collettivi con cui "oggi"
bisogna rispondere ad un attacco che non ha
precedenti, ma e' pur sempre il sintomo dei
colpi di coda di un gigante gravemente am-
malato; la solidarieta', non quella spicciola
di cui ci si sciacqua la bocca, ma quella
razionale di chi ha interessi collettivi da di-
fendere, e' l'altra risorsa a cui non si puo'
piu' rinunciare.
" AN INJURY TO ONE IS AN INJURY TO
ALL" e' il motto dei nostri colleghi del sin-
dacato IBM d'oltre oceano e, al di la' del-
l'enfasi, oggi deve diventare un comporta-
mento concreto di tutti i lavoratori.
Nessuno puo' stare a guardare sperando che
il pericolo passi, nessuno puo' pensare che la
chiusura delle piccole sedi ed i conseguenti
licenziamenti mascherati, possano essere l'an-
cora di salvezza per chi adesso non e' nel-
l'occhio del ciclone, nessuno puo' sperare
che, prima o poi, la "mannaia" non cali
anche su chi, dopo gli scorpori, forse ha pen-
sato di essersi lasciato alle spalle un brutto
periodo.
Dobbiamo conquistarci il diritto ad un tavo-
lo negoziale, sul quale abbiano pari dgnita'
i problemi dell'azienda e quelli dei lavorato-
ri; dobbiamo costruire condizioni che, nel
rispetto degli interessi dei lavoratori, per-
mettano anche ad IBM di uscire da una crisi
che nessuno si sogna di negare: e non ci si
dica che non si puo' avere la botte piena e la
moglie o il marito ubriachi.
Il 10 giugno dobbiamo manifestare per que-
sti motivi, TUTTI INSIEME, facendo senti-
re e vedere, con una adesione massiccia allo
sciopero, il nostro dissenso rispetto ai com-
portamenti di IBM e la nostra volonta' di
conquistarci un negoziato in cui tutelare al
meglio gli interessi collettivi in questa fase di
riorganizzazione e riassetto della societa'.
Il coordinamento nazionale lancia un appel-
lo perche' la GIORNATA DI LOTTA PER
L'OCCUPAZIONE IN IBM realizzi quel-
l'unita' e quella capacita' di stare insieme
che, se si fosse realizzata prima, avrebbe
potuto risolverci tanti problemi o, almeno,
permetterci di dare battaglia in condizioni
piu' favorevoli.
COORD.TO NAZ.LE
Giugno 93 C. di F. IBM SEMEA